Ravenna, da «Les étoiles» alla bomba atomica al Festival

Federico Savini
È probabilmente la più eclettica settimana dell’intero calendario del Ravenna Festival quella che si apre in questi giorni, con proposte e spettacoli che spazieranno tra le muse come e più che nel resto del cartellone dedicato quest’anno a Italo Calvino e alle sue «Città invisibili».
E di certo tanto invisibile, ancorché fittizia, non è la Metropolis che Fritz Lang immaginò quasi cent’anni fa realizzando il più visionario tra i kolossal del cinema muto. Un film di culto che resiste al tempo e che venerdì 16 verrà sonorizzato – con la solita perizia e creatività timbrica – dall’Edison Studio al teatro Alighieri di Ravenna, dove il film vivrà di nuova vita a partire dalle 21.
Il presente sarà poi più che mai protagonista de La nuova Abitudine, nuova coreografia di Claudia Castellucci della Societas Raffaello Sanzio che coinvolge i danzatori della compagnia Mòra su canti Znamenny della Chiesa Ortodossa russa affidati al coro bulgaro maschile In Sacris di Sofia. Utto questo sabato 17 alle 21.30 a San Vitale, luogo sacro in ogni senso nei cui spazi si cercherà di ricongiungere la storia dei popoli slavi tutti. Sempre sabato 17, nell’arena dello stadio dei Pini di Milano Marittima, grande protagonista del Festival sarà Claudia Gerini, in un ruolo non semplicemente attoriale, dato che insieme al Solis String Quartet racconterà «vita, poesia e musica di Franco Califano» nello spettacolo narrativo-musicale Qualche estate fa.
La grande musica sinfonica tornerà a reclamare i suoi spazi all’interno del cartellone del Festival domenica 18, quando al Pala De Andrè l’orchestra Cherubini verrà guidata dal giovane direttore iraniano Hossein Pishkar, che insieme al violino del grande Leonidas Kavakos affronterà, oltre al Concerto per violino di Brahms, impegnative e funeree pagine novecentesche di Lutosławski e Britten, dedicate al dramma delle donne iraniane di oggi.
Martedì 20 partiranno, a San Vitale per cinque serate alle 19.30, le repliche dell’Interrogatorio a Maria di Giovanni Testori, con l’Ensemble Tempo Primo, il coro Ecce Novum e il mezzosoprano Daniela Pini impegnati nelle musiche di Roberto Solci. Martedì 20 sarà anche la grande serata della danza al Pala De Andrè: il gala internazionale «Les étoiles» vedrà infatti in scena stelle da libro di Storia come Eleonora Abbagnato (Opéra de Paris), Sergio Bernal (già Balletto Nazionale di Spagna), più altri che si aggiungeranno dalle compagnie più importanti del mondo.
Atmosfere più raccolte, mercoledì 21 al teatro Rasi, per un altro omaggio di un attore a un musicista: questa volta sarà Moni Ovadia a raccontare «Gli occhiali di Shostakovich. Onori e terrori di un antieroe», con le musiche originali del pianista e compositore ravennate Matteo Ramon Arevalos.
Doppio appuntamento anche giovedì 22. Al Pala De Andrè sarà protagonista l’ensemble Virtuosi di Anne-Sophie Mutter (pupilla di Herbert von Karajan), impegnato in pagine barocche di Bach e Vivaldi ma anche nella prima italiana del nonetto novecentesco di André Previn.
Nella stessa sera, lo stadio dei Pini di Milano Marittima ospiterà un’anteprima assoluta, ovverosia lo spettacolo di Roberto Mercadini «Little Boy. Storia incredibile e vera sulla bomba atomica».