Ravenna, Cre estivi, parla l’assessora all’Infanzia Livia Molducci: «Superati i numeri pre Covid»

Romagna | 30 Luglio 2022 Cronaca
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Marianna Carnoli
I centri ricreativi estivi-Cre sono sempre più diffusi e rappresentano una soluzione che può conciliare le necessità del genitore che lavora e che allo stesso tempo vuole che il figlio sia coinvolto in attività educative e che possano avere un impatto sullo sviluppo psicofisico e relazionale. Da quelli organizzati dalle parrocchie, ludoteche ed associazioni, in cui il bambino è impegnato solo in alcune ore della giornata, o quelli dove può restare fino a sera e svolgere diverse attività educative e di potenziamento delle proprie abilità anche Ravenna conta diversi cre. Quelli gestiti dal Comune di Ravenna attraverso l’esternalizzazione sono: 7 crem fascia 3/6anni di cui 4 aperti solo ad agosto (scuola il Gabbiano di via Rotta, scuola Monti di via Capodistria, scuola Pasi di via Rasponi, scuola i Delfini a Punta Marina aperti sia a luglio che ad agosto; il Grillo parlante a Savarna, il Piccolo principe a S. Pietro in vincoli e la scuola il Veliero a Porto Corsini aperti solo a luglio); 7 cren estivi 0/3anni (nido Darsena, nido Garibaldi, nido Lovatelli, nido di Marina di Ravenna aperti a luglio ed agosto mentre nido Grillo palante a Savarna, nido il Riccio a S.Pietro in vincoli e nido il Veliero a Porto Corsini aperti solo a luglio). A questi si affiancano 10 scuole materne Fism e 7 nidi Fism aperti solo a luglio ed altri 11 nidi privati di cui 8 aperti anche in agosto. Oltre a quelli offerti dal Comune ci sono una cinquantina di cre privati accreditati per la fascia 3/14anni di cui 27 per la fascia 3/6 anni (li potete trovare su www.oasi31.it). Tra questi, compie 6 anni il cre Pi-arti-pane organizzato all’interno della casa del volontariato di Piangipane dall’associazione Casa delle arti che si articola in attività di diversa tipologia adeguate per ciascuna fascia di età, dai 3 ai 15 anni, ma tutte legate all’arte: per i «piccoli artisti» laboratori di ballo, falegnameria, preparazione del pane e tantissimo gioco libero; per la fascia intermedia laboratori di teatro, ballo, realizzazione di musical e giochi strutturati mentre per i ragazzi dai 10 ai 15 anni brainstorming a tema, forum, corso di giocoleria e di cucina.
«Abbiamo ampiamente superato i numeri degli anni pre pandemia- ha sottolineato Livia Molducci, assessora alle politiche per la famiglia, infanzia, natalità-:  nel 2017 abbiamo avuto 503 domande per 1094 turni assegnati (ogni turno è di due settimane ndr), nel 2018 abbiamo ricevuto 497 domande per 1146 turni; nel 2019 le domande sono state 648 per 1542 turni mentre nel 2020, in piena pandemia, abbiamo fatto solo crem per la materna con 323 domande per 875 turni. E se l’anno scorso abbiamo ricevuto 746 domande per 1946 turni, quest’anno le domande sono state 852 per 2328 turni. Quest’anno abbiamo ben 414 iscritti ai cren e 485 ai crem con una trentina di posti disponibili ancora per il quarto turno – 16/26 agosto- sia degli uni che degli altri ed una decina di posti per il terzo turno- 1/12 agosto- dei crem. La richiesta è sempre più difficile da soddisfare e ci riusciamo grazie al coordinamento con i privati: quando sono usciti i primi turni di luglio molte famiglie si sono lamentate perche avevano opzionato servizi comunali e li abbiamo dovuti dirottare sui privati». La richiesta maggiore è per le fasce 0/3 e 3/6 anni e, nonostante Ravenna, nel circondario, sia la città che conta ben 7 cren (1/3 anni) e 7 crem (3/6 anni) non sempre si riesce a dare una risposta a tutti. « Il servizio è anche incentivato sia dai voucher regionali per la fascia 3/14 anni, disponibili per le famiglie con Isee fino a 28 mila euro che vengono rimborsate di parte della spesa sostenuta che grazie al bonus nido  che copre 11 mesi ed è finanziato sia da risorse del Comune che dal contributo statale per il fondo politiche per la famiglia che quest’anno è di 142 mila euro, dimezzato rispetto al 2021. Inoltre in estate il Comune, a rotazione, fa manutenzione nelle scuole (quest’anno tocca al nido d’infanzia Orsa Minore, la scuola d’infanzia Gaudenzi e la materna Mani fiorite ndr) che, quindi, non possono essere utilizzate per i centri estivi.  A settembre inaugureremo la nuova scuola Zaccagnini a S.Michele che, almeno per i primi anni non necessiterà di manutenzione essendo un nuovo edificio dunque d’estate potrà ospitare la fascia 3/6 del cre».

BASSA ROMAGNA: EVASE TUTTE LE RICHIESTE
Domande in crescita anche nel comprensorio della Bassa Romagna dove le richieste delle famiglie sono state evase.  «Il mio sentore – spiega Enea Emiliani, sindaco di Sant’Agata sul Santerno con delega alle Politiche educative in seno all’Unione della Bassa Romagna - è che i centri ricreativi estivi siano servizi che stanno funzionando, con una bella offerta diversificata sul territorio e che danno ottima risposta ai bisogni delle famiglie. Basti pensare che, nel nostro comprensorio, non abbiamo famiglie che sono rimaste in qualche modo escluse».
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