Ravenna, Consulta del volontariato, Piaia (vicepres.): «Cinghia di trasmissione dei bisogni dei cittadini»

«Fare osservatorio, rilevare, praticare connessioni tra i bisogni locali espressi in tutti i contesti del bisogno sociale». Ha ovviamente le idee chiare Giovanna Piaia, vicepresidente della Consulta del Volontariato di Ravenna che per anni è stata amministratrice della comunità ravennate, sull’attività che questo organo deve portare avanti. «La Consulta deve operare connessioni  tra i bisogni locali espressi in tutti i contesti del bisogno sociale, azienda sanitaria e associazioni di volontariato creando un coordinamento basato sull’osservatorio. La consulta dev’essere una “cinghia di trasmissione”, una sorta di collegamento di sistema». Per Piaia «l’obiettivo non è solo quello di svolgere azioni di valorizzazione del volontariato, ma di essere soggetto referente nella programmazione delle politiche saniitarie e sociali del terzo settore, che sempre di piu è soggetto di riferimento», in ambito sociale, «a cominciare dal disagio esistenziale, economico e relazionale, dai bisogni estremi a quelli che comunque creano difficoltà esistenziale, fino al bisogno sanitario per concludere con quello educativo». Per Piaia «Bisogna che la consulta sappia interpretare, ma anche organizzare in modo soddisfacente, creando un collegamento tra la rilevazione dei bisogni e l’organizzazione dei servizi. Inoltre possiamo contare su un grande appoggio del centro servizi per il volontariato che oggi si chiama comunità Romagna». Oltre a lei e al presidente Christian Rivalta sono entrati a far parte del nuovo consiglio direttivo Andrea Alessi (SS. Redentore); Ettore Laghi (Ada Ravenna e La Ramona) Leonardo Orlando (Avis Ravenna); Charles Tchameni Tchienga (Il Terzo Mondo) e Daniela Toschi (A.L.I.Ce Ravenna).  (fe.fe.)