Ravenna, Commercio, «Acquisti dell’ultimo minuto, grande attesa per Capodanno»

Federica Ferruzzi
Quest’anno più che mai gli acquisti natalizi si sono concentrati negli ultimi giorni a ridosso del 24. L’incertezza da un lato, ma anche la possibilità di uscire senza ritrovarsi in lockdown, e di conseguenza di viaggiare, hanno fatto sì che si entrasse nei negozi solo poco prima di Natale. 

ACQUISTI ALL’ULTIMO
Alessandra Ravagli, presidente Agrimercato Ravenna di Coldiretti, è la referente dei mercati di Campagna Amica  e racconta di vendite dell’ultimo minuto. «Sicuramente il prodotto alimentare funziona ancora molto bene e soprattutto al mercato coperto di via Cilla abbiamo lavorato molto e in maniera “trasversale”: essendo presenti diverse tipologie di prodotti si sono potuti realizzare pacchi variegati in condivisione con i colleghi. Il fatto che uno metta un olio di Brisighella nel mio cesto o il mio vino in un pacco di formaggi offre la possibilità di non avere un monoprodotto e di allargare l’offerta». Un’offerta che però è stata colta perlopiù all’ultimo minuto. «L’anno scorso, essendo in lockdown, le persone si sono mosse meno ed il lavoro è stato distribuito in maniera diversa, anche se quest’anno laboratori e degustazioni hanno contribuito a creare movimento». In pratica a dicembre scorso la gente si è mossa per tempo, mentre quest’anno ha aspettato l’ultimo minuto. «Quest’anno - prosegue Ravagli - si poteva viaggiare e l’8 dicembre, ad esempio, i clienti tradizionali sono partiti, posticipando gli acquisti agli ultimi giorni». Una tendenza di quest’anno è stato, inoltre, l’acquisto di un prodotto di nicchia per la rifinitura di un pacco. «Da un lato c’è un maggior recupero di ciò che si ha in casa, come ad esempio i contenitori per le confezioni, mentre dall’altro ho realizzato più pacchi di grandi dimensioni». Ravagli, quest’anno, ha inoltre aumentato gli orari di accoglienza in azienda. «Ho fatto la scelta di ricevere le persone in orari non consoni per andare incontro alle esigenze del cliente – conclude la presidente – ed è stato apprezzato». 


PIENI MA CON RISERVA
«Devo dire che, nonostante tutto, si lavora - spiega Mauro Mambelli, presidente provinciale di Confcommercio -. Le disdette, però, sono continue e stiamo prendendo le riserve. Per esempio a Natale ho il locale pieno di prenotazioni, ma ho accettato tavoli “in riserva”. Quotidianamente, infatti, c’è chi disdice per essersi ammalato o solamente perché non se la sente di andare al ristorante. La richiesta c’è, ma il clima di incertezza è alto. Pensavamo di esserne fuori, ma ogni giorno i contagi si alzano. Ormai è certo che a Natale saremo in zona gialla, anche se tra bianca e gialla non c’è una grossa differenza. Però la gente è correttissima: hanno tutti il Green pass, la mascherina, l’igienizzante. Sono tutti molto composti». Quest’anno, inoltre, le cene aziendali sono state pochissime. «Erano quelle che riempivano il momento prima delle festività e il fatturato ne ha risentito. Inoltre, le tavolate sono state ridotte e, ad esempio, sono mancate quelle classiche con i parenti». E lo stesso clima di incertezza riguarda anche i negozi. «Abbiamo notato molto fermento ad inizio mese, mentre ora il flusso si è arrestato, ci sono diverse situazioni che portano la gente a non uscire. La capacità di spesa si è ridotta, ma è tornato il clima di incertezza, che è alla base di tutto. Si va avanti alla giornata. L’ultima domenica è stata contraddistinta dal movimento, ma la tranquillità è venuta meno. Peccato, solo pochi mesi fa pensavamo fosse una rinascita, ma poi c’è stato un nuovo crollo». 

TUTTI IN ATTESA
E’ in doppia veste di presidente comunale di Cervia e di presidente provinciale di Confesercenti Monica Ciarapica, che offre un quadro di attesa su tutti i fronti. «Da un punto di vista turistico stiamo vivendo un momento di fermo, le persone sono in fase di attesa. E’ vero che, soprattutto a Cervia, siamo fuori stagione, ma per Capodanno ci si aspetta sempre qualche prenotazione. I dati non sono confortanti, speriamo che ci sia un minimo di ripresa, almeno per le due notti di fine anno. Fino ad un paio di settimane fa c’era abbastanza richiesta per gli alberghi, ora invece si aspetta l’ultimo minuto. Dal punto di vista della ristorazione - prosegue Ciarapica - c’è stata qualche disdetta, soprattuto per le cene aziendali o per i gruppi. I ristoranti, è bene ricordarlo, sono le uniche attività dove chi entra è vaccinato». Guardando ai negozi, la presidente prosegue: «quest’anno non c’è stata la corsa agli acquisiti, ma questo è ormai il trend degli ultimi anni: si fa tutto sotto data. Nell’ultima domenica i centri erano pieni, una passeggiata in città addobbate si fa sempre volentieri. Ci auguriamo di recuperare qualcosa in tutte le categorie economiche».