Ravenna, Claudio Baglioni in concerto solo all’Alighieri
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«Aveva ragione quel filosofo che sosteneva che la vita, senza musica, sarebbe un errore. La ripartenza del nostro Paese, allora, significa anche rimediare a questo “errore”; ritrovarsi e ritrovarci, grazie all’energia del più potente social network della storia dell’umanità: la musica». Ha scelto di tornare sui palchi nel momento più difficile Claudio Baglioni, che venerdì 28 gennaio approderà al teatro Alighieri di Ravenna per una delle prime tappe del suo nuovo, coraggioso tour «Dodici Note Solo».
Il grande cantautore romano mancava dalla città bizantina dal 2014 e ogni sua «volta» in città - lo ricordava un prezioso articolo di Marco Ortolani su queste pagine - è stata un piccolo evento, dal trionfale passaggio al Benelli del mitico tour «Alè Oò» dell’82 (tecnicamente l’unico tour che avesse toccato la città prima del 2014 di «Con Voi»), alla assai meno memorabile performance del ’91 al Pala De Andrè (per un evento targato Ferruzzi) guastata dal play-back e in qualche modo «rimediata» l’anno dopo alla Ca’ del Liscio con un concerto benefico, per non parlare dell’autentica improvvisata del ’95 al Piteco di Godo, fino al concerto all’aperto al Pala De Andrè che nel 2005 fu annullato causa acquazzone.
Per la sua prima volta all’Alighieri, Baglioni suonerà «Dodici Note Solo», come recita il titolo del tour che lo vedrà solo prima al pianoforte, poi al piano elettrico e infine al clavinova, per tracciare lo scorrere del tempo con un approccio «antico» a una tecnologia in perenne mutazione. Il solo è una formula classica per tanti cantautori ma l’ennesima avventura per Baglioni, che alle sfide musicali è tutto fuorché nuovo (chi ne conosce solo il profilo radiofonico forse sottovaluta la caratura faraonica e l’audacia musicale di molti suoi spettacoli). Nel suo caso, la riconversione di brani nati per volare su complesse orditure strumentali alla nudità del piano-voce è un’altra prova di carattere, che cercherà di infondere nuova vita a un repertorio consegnato alla Storia. Ma sempre pronto a dare il suo contributo, quando il presente lo richiede. (f.sav.)