Ravenna, Chrstopher Angiolini del Bronson su caro bollette e musica dal vivo
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«Il caro-vita impatta praticamente in ogni settore e complicherà la ripartenza della musica dal vivo che, dopo due inverni pandemici, avrebbe potuto premere sull’acceleratore. Sarà un inverno di assestamento, capiremo se la situazione sarà transitoria o no. Il lato positivo sarà lo stimolo a una consapevolezza “di sistema”: anche agenzie e artisti parteciperanno al rischio di impresa, insieme naturalmente al locale. E poi scontiamo una crisi di personale e maestranze, dopo che la pandemia ha evidenziato la fragilità occupazionale della musica dal vivo. Veniamo da un’estate che ha palesato un eccesso di offerta, scontentando una parte degli operatori, e adesso arriva il primo inverno senza restrizioni da anni, ma con il freno necessariamente tirato. Sono di questi giorni le notizie dell’annullamento di tour di alcune band americane, che però probabilmente avevano pianificato in estate sottostimando i rincari, senza contare che la forza del dollaro sull’euro, per un gruppo statunitense, limita i guadagni una volta rientrati in America. Oggi i grandi nomi riempiono palazzetti anche con biglietti a 70-80 euro. Nella fascia medio-piccola la cosa da fare è puntare sulla qualità, considerando che il pubblico sarà più oculato nelle scelte».