Ravenna, caro energia, il sindaco De Pascale: «Entro il mese interventi straordinari, luci spente di notte»

Romagna | 30 Ottobre 2022 Cronaca
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I prezzi dell’elettricità a livelli quasi insostenibili portano anche i Comuni a spegnere l’interruttore. Androni, uffici, scuole, palestre, perfino lampioni e gallerie. C’è chi riduce l’intensità delle luci lungo le strade e chi lascia tutto al buio nelle ore meno trafficate. Le amministrazioni dei Comuni più piccoli, i cui bilanci sono già stretti, stanno prendendo provvedimenti estremi, ma anche città più grandi saranno costrette a “tagliare”. Il Comune di Russi ha già disposto lo spegnimento delle luci in tutte le strade tranne le rotonde e le arterie principali (vedi articolo sotto) e nel corso della Giunta dei Comuni della Bassa Romagna dello scorso 20 ottobre, i sindaci hanno annunciato che l’illuminazione pubblica verrà spenta negli orari notturni salvaguardando, comunque, la sicurezza. Più buio significa, infatti, più rischio.

IL PREFETTO: «DA VALUTARE PIU’ ASPETTI»
«Spegnere l’illuminazione pubblica comunale di notte è una scelta condivisibile di fronte all’aumento dei costi, ma la sicurezza dei cittadini non può passare in secondo piano»- ha commentato il Prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa che, lo scorso 26 ottobre, durante una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha fatto il punto con forze dell’ordine e sindaci dei diversi territori della provincia. «Comprendo le difficoltà del momento storico che stiamo vivendo, ma ho chiesto a tutti i sindaci un po’ di equilibrio visto che la sicurezza è una priorità: più buio non significa solo potenzialmente maggiore criminalità, ma anche minore sicurezza stradale. Ed una scelta comune che unisca le esigenze di tutti di risparmiare senza provvedimenti diversi da zona a zona del nostro vasto territorio provinciale credo sia la scelta migliore. I cosiddetti punti critici, generalmente più monitorati nelle diverse città, ma anche arterie stradali ad alto scorrimento devono continuare ad essere illuminati. Come sempre la linea comune sarà quella vincente ed ascoltando le diverse esigenze stileremo un “piano d’attacco” in collaborazione con le forze dell’ordine per trovare una soluzione che coniughi il risparmio alla tutela dei cittadini».

IL SINDACO: «UN PIANO ENTRO FINE MESE»
Dopo aver speso 10 milioni di euro di elettricità nel 2021 che potrebbero raddoppiare nel 2023, il comune di Ravenna corre ai ripari. «Nessuno vorrebbe prendere simili misure come spegnere l’illuminazione pubblica- ha spiegato il sindaco Michele De Pascale-, è una scelta dolorosa, ma purtroppo con l’enorme incremento dei costi dell’energia che stiamo vivendo rischia di essere obbligata. I comuni non possono andare a debito rispetto alle spese correnti come quelle dell’energia, quindi si stratta di mettere insieme una serie di azioni finalizzate a produrre risparmio energetico. Vero è che accendere l’illuminazione pubblica un po’ più tardi e spegnerla un po’ prima rischia di colpire momenti in cui risulta più utile: all’imbrunire e all’alba la vita delle persone o continua o è appena iniziata, ma il sole ancora non c’è. La scelta del comune di Russi di spegnerla nel cuore della notte penso sia, invece, condivisibile e ci stiamo lavorando anche negli altri comuni della provincia. Penso dovremo adottare questa misura, perlomeno in maniera transitoria in attesa di capire quali tipi di sostegni arriveranno ai comuni per la relazione dei loro bilanci. Parallelamente, qualcuno è più avanti e qualcuno è più indietro, stiamo ragionando su interventi straordinari per la sostituzione dei corpi illuminanti con il led: noi l’abbiamo inserito nell’elenco delle compensazioni sul tema del rigassificatore. Come Ravenna abbiamo ancora circa 5 milioni di euro di punti illuminanti da sostituire e una quota di questa contiamo di farlo attraverso le compensazioni. Se questa non fosse una scelta dolorosa sarebbe stato da incoscienti non farla prima, ma visto che questo è un momento di grande difficoltà bisogna anche intraprendere azioni straordinarie come poi penso stiano facendo tutte le famiglie della nostra provincia. Ripeto, però, che saranno misure transitorie e dobbiamo darci una scala di valori in cima ai quali io metto certamente la didattica, visto quanto abbiamo chiesto ai ragazzi durante il covid. Qualcuno aveva pensato di far fare agli studenti un giorno di dad per risparmiare sul riscaldamento, ma mi sono opposto da subito perché tra tutto ciò a cui si può rinunciare non può essere che la scelta ricada sempre sulla scuola. Pur rispettando la scelta del comune di Russi è chiaro che attivare la stessa modalità nei comuni più grandi come il nostro o anche a Faenza è decisamente più impegnativo, avremo un confronto con il Prefetto per condividere gli interventi messi in campo e confido che entro la fine di ottobre si possa arrivare ad avere un piano per contenere i costi dell’elettricità». Nessun taglio, invece, per le luminarie di Natale che «rappresentano una strategia commerciale che vuole rendere le vie e le piazze più accoglienti e invitanti per le persone e quindi a beneficio delle attività commerciali che pagano una parte della spesa». A momento non c’è alcuna conferma sulla pista di pattinaggio su ghiaccio in piazza Kennedy.(m.c)
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