Ravenna, Calisesi (Federalberghi): «5 strutture su 12 sono in vendita. Non c'è promozione per la città»
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Un giudizio negativo quello di Raffaele Calisesi, presidente Federalberghi Ravenna, sull’andamento della stagione turistica sia per quello che riguarda i lidi che la città d’arte. Calisesi infatti sottolinea come «il mese di agosto non sia decollato, abbiamo avuto il 50% delle presenze rispetto allo scorso anno per ferragosto. Non c’è mai stato il tutto esaurito, anche se abbiamo dimezzato le tari e rispetto al 2022 per stimolare la domanda. Si è creata così una guerra tra le strutture della città: l’abbassamento della marginalità è stato dato non solo dalla mancanza di turisti, ma anche dai prezzi lievitati. Quindi non solo presenza minore, ma anche incassi più bassi». Continua il presidente di Federalberghi Ravenna: «Ad agosto nella città d’arte si è lavorato giorno per giorno, è stato un arrancare senza nessuna possibilità di programmazione. E’ stato il primo agosto in cui non c’è mai stato il tutto esaurito. Quello che manca a Ravenna è l’intrattenimento, a luglio e agosto non c’è stato niente da fare, basterebbe anche solo creare degli eventi con gli studenti dell’Istituto Verdi per dei piccoli concerti in maniera da o rire dopo cena un momento di svago». Secondo Calisesi «è stata la peggior stagione degli ultimi anni, inoltre è sbagliato confrontare i dati con il 2022 quando siamo stati bloccati dopo la Befana per un mese e mezzo a causa della recrudescenza del Covid. La situazione è diffcile lo dimostra il fatto che non abbiamo catene alberghiere che vogliono investire in città e che 5 alberghi su 12 sono in vendita». Secondo Calisesi la di erenza tra mare e città si è sentita, anche grazie alla presenza delle crociere: «Ad agosto ci siamo salvati solo per la presenza dei crocieristi. Città d’arte e lidi hanno problemi diversi, la prima ha tenuto più del mare, ma le è mancata una promozione ‘giusta’: siamo una Ferrari con le ruote di legno, abbiamo un patrimonio storico-artistico incredibile, tra la tomba di Dante e i monumenti Unesco, ma non siamo in grado di attrarre turisti. Ci vorrebbe un manager del turismo che costruisca un progetto per quello che realmente vale Ravenna. Per quello che riguarda i lidi invece ha in uito sicuramente il cattivo tempo con il freddo a aprile e maggio, poi l’alluvione, adesso a settembre le gare di vela aiuteranno ad allungare la stagione, ma la stagione non è andata bene. Bisogna fare di più per l apromozione turistica con largo anticipo, ad aprile- maggio abbiamo tante gite scolastiche ma è un turismo che non lascia nulla alla città: la vedono in tre ore e vanno a dormire fuori».
Donati (Hotel Diana): «Soddisfatto di agosto. L'homeport è stato fondamentale»
Soddisfatto del mese di agosto Filippo Donati, operatore di lungo corso con il suo hotel Diana: «Ad agosto abbiamo lavorato, poi le statistiche diranno quali sono i dati precisi delle nazionalità e dei cluster. Il cluster crocieristico ha dato un fortissimo impulso alla città: gli stranieri sono aumentati perché 9 croceristi su 10 sono stranieri, l’home port ci ha aiutato c’è chi ha scelto di fermarsi in città per vedere i monumenti e chi per fare shopping. Continua a sussistere il problema dei taxi, nonostante l’aumento delle due licenze richiesto dall’amministrazione comunale. 28 taxi non bastano, nonostante i navetti della Royal Carebbean e quelli di Ravenna Incoming. Come albergatori però ci aspettiamo che il Comune faccia una vera strategia turistica, in particolare relativamente a un’intermodalità per visitare Comacchio, Brisighella, le città vicine: i siti Unesco si vendono da soli e per il fi lone dantesco c’è ancora eco. In generale posso dire che giugno e luglio sono andati bene come nel 2020, nessun record certamente, ma giugno è stato un fi lo più lento, mentre luglio è ripartito con tutte le iniziative. (elena nencini)