Ravenna, Barberini (Koko mosaico) racconta la ripartenza e le nuove opere «Guardo il mondo da un oblò»

Romagna | 13 Febbraio 2022 Cultura
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Elena Nencini
Uniti nella vita e nel lavoro: Arianna Gallo e Luca Barberini hanno aperto insieme Koko Mosaico, laboratorio, scuola e negozio dove regnano le tessere musive. Ma hanno mantenuto percorsi artistici differenti, che spesso si incontrano. 
Luca, che negli ultimi anni ha portato avanti il progetto «Finestre di via di Roma 133», ha approfittato di questo periodo per terminarlo e aprirsi verso nuovi progetti.
Barberini, com’è andato il lavoro durante la pandemia?
«Naturalmente sono saltate tutte le esposizioni degli ultimi due anni.  Sono riuscito, lo scorso anno, a fare una personale al Kichijoji Art Museum di Tokio, in Giappone, dal titolo “Taka+Luca” perché era una bi-personale insieme ad un altro artista e amico: Takahiro Watanabe. Peccato non esserci potuti andare di persona. Nel frattempo, ho portato a termine le “Finestre di via di Roma 133” con un’asta di beneficenza, a dicembre, al Quake di via Gulli, a Ravenna. E’ andata molto bene, ho venduto le ultime dieci finestre, a più del doppio del prezzo di partenza e la somma è andata al centro giovanile Quake. Adesso sono in procinto di preparare una mostra per San Pietroburgo, che si terrà in  autunno in un museo molto importante, ma non dico nulla per scaramanzia». 
Quali sono i progetti in partenza?
«Mi sto dedicando alla produzione. Non avendo fatto mostre, sono andato a rilento, non ho lavorato durante la pandemia: adesso sto lavorando a Folla n.11, un’opera molto potente, 1,5x1,5 m, per la mostra di San Pietroburgo. Ho cercato di chiudere il capitolo delle “Finestre”: sono pronto a nuovi stimoli. E’ stato un progetto durato in tutto 8 anni; già finirlo indica una nuova apertura ad altri progetti e a una nuova produzione, legata all’ambito del sociale, della natura, dell’ambiente. Abbiamo una connessione inevitabile con la natura, l’inquinamento e il surriscaldamento globale. Quando feci la mostra delle Clorofille, già pensavo a una natura che si ribella all’uomo, una metafora del riscaldamento globale. Il focus è, insomma, la natura. Con le finestre ho rappresentato una visione dall’esterno verso l’interno, adesso invece dall’interno all’esterno. È molto più ambientale. da questa prospettiva ho cominciato a fare qualcuno di Oblò: dall’interno della nave guardi verso il futuro. E da lì parte il nuovo progetto: nel primo oblò con le meduse sopra la linea dell’acqua c’è il futuro, sotto i resti della civiltà dovuti all’innalzamento delle acque. Ho scelto le meduse, diventate giganti come Godzilla, perché sono quasi eterne nella loro vita. Rimandano al concetto del Memento mori , già trattato in antichità nell’arte».
Se come artista ha rallentato il lavoro, come laboratorio invece Koko mosaico, insieme ad Arianna Gallo, è andato bene?
«Si, molto bene, Arianna ha seguito diversi lavori, quasi tutti internazionali. Forse perché la pandemia ha risvegliato l’idea di produrre, di abbellire la propria casa. Abbiamo avuto diverse commissioni da privati, come la copia delle Quattro stagioni della Domus dei Tappeti di pietra di Ravenna per dei francesi, anche se non ce l’aspettavamo. In primavera scorsa è partito un lavoro importante, da marzo a ottobre, per un pavimento di una villa a New Delhi, in India, un motivo floreale di circa 100 metri quadrati. Il disegno l’ha fatto Arianna, lavorando con tecnica al rovescio in quadrati, che sono poi stati spediti e montati direttamente nella villa». 
Nonostante il Coronavirus, avete ripreso anche i corsi di mosaico, con dei personaggi inaspettati.
«Si, è passato Dean Nicholson con la sua gatta Nala. Lui è molto famoso sui social (su Istangram ha raggiunto 1 milione di follower, nda): doveva andare da Venezia a San Marino. Si è fermato a Ravenna dove ha scoperto la città e i suoi mosaici. Quindi è venuto da noi, a frequentare un corso di tre giorni di mosaico per fare un ritratto proprio a Nala. La gente veniva a bussare alla porta per conoscerlo e farsi autografare il libro che ha scritto (In viaggio con Nala, Sperling & Kupfer, nda)».
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