Ravenna, Bach, Sergio Rubini e… Frank Zappa per il Festival
Federico Savini
Per quanto il titolo di «genio» gli venisse attribuito un po’ da tutti, e senza risparmiarsi, per tutta la vita Frank Zappa soffrì di una specie di complesso di inferiorità nei confronti della musica classica; o meglio, «del mondo» della classica e dell’accademia in genere, che con l’immagine, le provocazioni e il sound del re del freak californiani, beh, aveva, per lo meno in apparenza, assai poco da spartire. Eppure gli idoli di Zappa erano i compositori classico-contemporanei del Novecento, da Varese a Stravinskij. Ci mise una vita intera a emanciparsi dall’immagine di genio trasgressivo e freak che lo aveva reso protagonista negli annali del rock. Solo pochi mesi prima della morte, nel 1992, il suo nome entrò di diritto nell’empireo della «musica seria», quando una ventina di sue composizioni, vecchie e nuove, vennero eseguite in forma di suite al Festival di Francoforte. Dunque riportare oggi sul palco la suite «The Yellow Shark» significa misurarsi col titanico perfezionismo del compositore di Cucamonga, un’impresa che per anni ha messo a dura prova anche il direttore di allora, Peter Rundel, e che venerdì 9 giugno alle 21 al Pala De Andrè sarà affrontata dal Parco della Musica Contemporary Ensemble guidato da Tonino Battista con il funambolico David Moss alla voce solista.
Oltre a questo grande evento, il programma settimanale del Ravenna Festival punterà molto sul teatro. Sabato 10 e domenica 11 all’Alighieri torneranno gli ErosAntEros con Gaia, prima nazionale della compagnia di Davide Sacco e Agata Tomšic del nuovo spettacolo dedicato al cambiamento climatico e che vede in scena anche non-professionisti del territorio.
Musica barocca protagonista invece sempre domenica 11, ma alle 21.30 nei sacrali spazi di San Vitale, dove l’Ensemble Salomone Rossi propone il programma «Fiori Musicali dal barocco ebraico», con musiche di Salomone Rossi, Caceres, Händel, Benedetto Marcello, Vivaldi e Lidarti (sempre domenica 11, ma alle 11.30 l’ensemble suonerà anche a San Giovanni Evangelista). Classica e lirica dall’800 protagoniste invece al teatro Alighieri martedì 13, quando l’orchestra e i solisti dell’Accademia del Teatro alla Scala omaggeranno il grande direttore ravennate Angelo Mariani, nei 150 anni dalla morte, eseguendo brani di Donizetti, Wagner e Verdi. Si tornerà poi alla barocca mercoledì 14 e giovedì 15 a Sant’Apollinare in Classe dove nell’arco di due serate un violinista straordinario come Leonidas Kavakos eseguirà l’integrale delle Sonate e partite per violino solo di Bach.
Il teatro tornerà protagonista nell’ultima parte della settimana. Mercoledì 14 il Ravenna Festival approderà nell’arena dello Stadio dei Pini di Cervia, dove i cento anni di Italo Calvino (filo conduttore dell’edizione di quest’anno) saranno celebrati dall’omaggio a Le città invisibili di un attore come Sergio Rubini, accompagnato al piano da Michele Fazio. Giovedì 15 e venerdì 16, infine, la compagnia teatrale faentina Menoventi proporrà al Rasi il nuovo spettacolo Odradek, favola contemporanea ispirata dai moniti di Anders e dai capricci di Kafka.
Parte del Festival poi, e in particolare della «Via Sancti Romualdi», sarà anche l’incontro di martedì 13 alle 18 nel chiostro del Museo Nazionale con lo scrittore Eraldo Affinati dedicato ai cent’anni di don Lorenzo Milani, «L’uomo del Futuro».