Ravenna, anniversario Dante, Sgarbi interviene sulla polemica con Forlì: "L'autonomia del San Domenico non è uno schiaffo a Ravenna"

«Non si può pensare di fare polemica solo perchè Forlì è vicina a Ravenna: magari si sarebbero potuti mettere i Musei San Domenico a servizio della città bizantina, ma l’azione di Gianfranco Brunelli (il direttore delle grandi mostre forlivesi, ndr) a Forlì non è legata alla dimensione locale». Con queste parole Vittorio Sgarbi liquida le polemiche delle scorse settimane alimentate da chi pensa che la mostra ospitata a Forlì si sarebbe dovuta allestire a Ravenna. «Conosco le attività organizzate a Forlì, dove partono iniziative sproporzionate rispetto alla città, ma dipende dal fatto che lì ci sono una Fondazione attiva ed uno spazio molto bello. Non si può rimproverare al San Domenico di organizzare una mostra del genere: d’accordo, Ravenna avrebbe dovuto avere la primazia, ma non credo che si possa discuterne la legittimità. Il San Domenico è come il palazzo dei Diamanti di Ferrara: negli anni sono entrambe diventate sedi importanti, riconosciute, nonostante si trovino in città poco rilevanti». In pratica Sgarbi invita a superare i campanilismi ricorndando che, in occasione dei settecento anni dalla morte «tutta l’Italia celeberà Dante, in fondo Dante rappresenta l’Italia. Non è che l’autonomia di Forlì possa essere intesa come schiaffo a Ravenna: è la natura del San Domenico che è sovradimensionata rispetto alla città. Il museo Guggenheim è a Bilbao e non a Madrid: questo per dire che alcuni luoghi, nel loro decentramento, hanno trasformato realtà locali in internazionali». (fe.fe.)