Ravenna, al pronto soccorso accessi in crescita: "Pazienti acutizzati"
Silvia Manzani
«L’ospedale di Ravenna, dal Covid, è praticamente ripulito e continuiamo ad avere la disponibilità di alcune zone filtro per i casi sospetti». Paolo Tarlazzi, direttore del presidio ospedaliero di Ravenna, conferma la situazione descritta qualche settimana fa, aggiungendo però come il pronto soccorso del «Santa Maria delle Croci» stia tornando a registrare un’impennata degli accessi, che arrivano a circa 250 nell’arco delle 24 ore: «Da un lato c’è meno paura del contagio e le persone sono tornate a rivolgersi a noi, dall’altro specie nel week end c’è tutto il movimento legato al mare e al turismo, che si ripercuote anche sull’ospedale». Ciò che cambia rispetto all’epoca pre-Covid, però, è che diversi pazienti anziani con patologie croniche, durante l’emergenza sanitaria Coronavirus, si sono acutizzati: «Nella stragrande maggioranza dei casi non sono andati in pronto soccorso ma c’è anche caso che si siano rivolti meno al medico di base. Dunque siamo davanti a pazienti con un quadro più complesso, che possono avere necessità di essere ricoverati. Il punto è che l’unità operativa di Medicina interna, dove il più delle volte viene mandata questa tipologia di pazienti, ora dispone di sei posti letti in meno perché è stato fatto spazio per la zona filtro anti-Covid. Sei letti possono sembrare pochi ma in realtà sono un numero importante se si pensa che la richiesta sta crescendo».
Nel frattempo, l’ospedale «Umberto I» di Lugo continua a essere il punto di riferimento per la gestione dei casi di infezione da Covid, nonostante Tarlazzi specifichi che i casi, ogni settimana, si contino sulle dita di una mano: «In pochissime situazioni c’è stato bisogno di ricoverare alcuni dei pazienti in Terapia intensiva, sempre a Lugo, ma con esiti non drammatici. Del resto, sempre più spesso la letteratura ci sta dando rassicurazioni in tal senso». In ospedale è anche ripartita tutta l’attività legata alla libera professione, con le stesse modalità e gli stessi criteri delle visite ambulatoriali specialistiche che si prenotano attraverso il Cup.
C’è ancora attesa, invece, rispetto alla riapertura della Ginecologia, che la direzione ospedaliera vorrebbe riaprire alla fine di luglio. Mentre a Francesco Giambelli, primario facente funzioni, è subentrato il dottor Giuseppe Comerci, si attende un incontro con la direzione generale dell’Asl per capire quando riaprire le stanze e far ripartire i ricoveri. Al momento l’attività chirurgica è in essere ma le pazienti vengono ricoverate in Chirurgia generale.