Ravenna, Ail, tanti i progetti in campo illustrati dal presidente Zaccaria

Romagna | 04 Dicembre 2020 Cronaca
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Federica Ferruzzi - Come ogni anno, a Natale, si rinnova l’appuntamento con la solidarietà e con l’iniziativa «Sotto una buona Stella» organizzata da Ail. Dopo 25 anni, però, il tradizionale banchetto allestito in via Cavour davanti alla chiesa di San Domenico potrebbe non essere montato a causa del Covid-19 e l’associazione, presieduta dall’ex primario di Ematologia Alfonso Zaccaria, sta preparando un piano di riserva.
Presidente, l’iniziativa si svolgerà tra il 5 e l’8 dicembre, come farete se non potrete montare il banchetto per la vendita delle Stelle di Natale?
«Ad oggi, purtroppo, non c’è ancora un’autorizzazione che permetta questo tipo di vendita, come invece avviene a Rimini e Forlì, di conseguenza, in attesa di sapere cosa potremo fare, ci siamo mossi sul versante dell’on-line e su quello telefonico per riuscire a consegnare a casa stelle vere, stelle di cioccolato e altri gadget».
Come verranno impegnati i soldi raccolti?
«I soldi raccolti a Ravenna per massima parte rimarranno qui. Ail è un’associazione di carattere nazionale che, oltre la sede di Roma, ne ha una in ogni provincia. A parte alcune quote che destiniamo a Gimema (il centro di riferimento nazionale per la ricerca ematologica) e investiamo in pubblicità, il resto rimane qui per finanziare l’assistenza domiciliare medica (cure palliative per pazienti in fase avanzata di malattia) e psicologica. Questo servizio viene svolto  da un medico e da due psicologhe. Attualmente siamo attivi su Ravenna e Cervia e, quando questo periodo sarà passato, lo riorganizzeremo anche a Lugo e Faenza, dove siamo stati temporaneamente bloccati dalla pandemia. Siamo un’organizzazione di stampo ematologico, ma seguiamo anche pazienti con tumori solidi».
Quali sono i progetti che avete intenzione di realizzare?
«Abbiamo da parte fondi per la ristrutturazione del reparto di ematologia che renderà possibile il trapianto di midollo da donatore e, in proposito, abbiamo già un grossa donazione da parte della Fondazione Cassa di Risparmio. Purtroppo avevamo diversi volontari in reparto la cui attività è stata bloccata dal Covid-19, così come è stato temporaneamente sospeso il progetto che intendiamo realizzare insieme alle aree di Forlì-Cesena e Rimini per seguire a casa i bambini romagnoli affetti da tumore. In Romagna l’unico reparto dedicato a loro si trova a Rimini ed è lì che, una volta usciti, i piccoli devono tornare per interventi modesti ma fondamentali. Per evitare questi spostamenti a piccoli che, una volta dimessi, sono ovviamente in condizioni cliniche precarie, abbiamo pensato di assegnare un infermiere per ogni ospedale: in proposito sono una trentina le nuove diagnosi all’anno, dieci per ogni provincia. In questo modo il professionista opportunamente formato andrà a casa dei piccoli malati per fare manovre semplici ma delicate, come il prelievo di sangue o il lavaggio del catetere venoso centrale, risparmiando pericolosi spostamenti. Fino ad anno scorso ci finanziavamo anche grazie a piccole manifestazioni di paese, sagre, ma purtroppo, a causa del Covid-19, è stato tutto annullato, a parte le vendite on-line delle uova di Pasqua».
L’Ail nasce nel 1994: come è cambiata, negli anni, l’attività?
«E’ cambiata nettamente. Ventisei anni fa ho cominciato da zero: lavoravo al Sant’Orsola, poi tramite concorso sono arrivato a Ravenna. Non avevo nulla, lavoravo insieme ai pazienti appoggiandomi al dottor Marangolo e al dottor Emiliani. Dopo tre anni si è trasferita anche la mia famiglia, ma ho impiegato 14 anni per avere un reparto mio. E’ stata un’avventura pionierisitica, oggi ci sono 11 ematologi che stanno lavorando col nuovo primrio. L’Ail all’inizio fu fondamentale, in quanto mi aiutò ad anticipare tutto quello che serviva e che l’ospedale mi avrebbe dato solo dopo alcuni anni. Tante le iniziative che facemmo all’epoca per raccogliere finanziamenti, ricordo ad esempio la partita della nazionale cantanti del 1996, per realizzare progetti d’avanguardia come i laboratori di citogenetica e di biologia molecolare. Oggi le cose sono completamente cambiate con l’arrivo dell’informatica; ciò che non è cambiato è l’entusiasmo dei nostri volontari e la generosità dei romagnoli». 
Per informazioni: ail.ravenna@ail.it, tel. 333/2062013 – 371/3489886.
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