Ravenna, a Palazzo Malagola una mostra sull’archivio di Demetrio Stratos
È appena partita, a Palazzo Malagola a Ravenna, la mostra «Amorevolmente progredire, amorevolmente regredendo. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979», primo frutto maturo dell’acquisizione dell’archivio del grande cantante da parte di Comune di Ravenna e Regione Emilia-Romagna avvenuto qualche mese fa. La vedova del grande sperimentatore vocale ha conservato tantissimo materiale inerente la sua vita e le sue ricerche, che da qualche mese è stato ospitato nel luogo probabilmente più consono, il palazzo del centro di Ravenna (vicinissimo al Mar) dove il teatro delle Albe ha avviato da qualche anno un prezioso centro di ricerca vocale. I curatori della mostra, che prosegue fino al 22 dicembre (visitabile da lunedì a sabato ore 10-13 e 15-18) sono infatti gli stessi che curano l’intero progetto: Ermanna Montanari del Teatro delle Albe ed Enrico Pitozzi del Dams.
L’esposizione dedicata a Stratos è stata introdotta da una tavola rotonda tra musicologi, discografici, docenti universitari, parenti di Stratos e fotografi, ed è la prima tappa di un percorso che intende divulgare l’esistenza di questo materiale e renderlo disponibile a studiosi e appassionati. «La voce di Demetrio Stratos ‘chiama’ ancora, ora come allora – commentano Montanari e Picozzi -. La presenza della sua voce precede e precorre ogni possibile condizione di linguaggio, ne sonda i limiti, ne abita i margini. In senso proprio, la sua voce non dice, mostra: nominando qualcosa del mondo, lo annuncia. A Malagola il compito di custodire questa voce nelle forme in cui si manifesta: partiture, appunti, immagini e documenti audiovisivi. E, insieme, la responsabilità della sua trasmissione, con la cura che si addice a una memoria non intaccata dalla voracità del tempo».