Radicamento e innovazione, i 25 anni di Settesere nel segno del 25 aprile

Romagna | 25 Aprile 2021 Cronaca
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Manuel Poletti* -  «Parole in libertà» nel solco del 25 aprile. Il nostro giornale compie un quarto di secolo senza dimenticare da dove è cominciata questa avventura e senza tralasciare le parole che scrisse Claudio Caprara, il primo direttore nell’aprile del 1996. Sempre edito da cooperative di giornalisti, prima dalla «Corso Bacchilega» di Imola, poi da «Media Romagna» di Ravenna, è questo il principale elemento distintivo rispetto a giornali posseduti da azien-
de private. Poi un percorso di espansione territoriale continuo nel tempo: prima Faenza, poi dal 2011 (dieci anni fa) «Settesere» è arrivato in tutta la provincia con la seconda edizione dedicata a Ravenna-Bassa Romagna. Muoveva intanto i primi passi anche l’edizione web quotidiana, che oggi copre tutta la Romagna, in- sieme alle pagine social che negli ultimi anni sono diventate indispensabili veicoli per continuare ad allargare la nostra platea di lettori. Alcune migliaia gli abbonati all’edizione cartacea, affiancate ancora da una rilevante quota venduta in edicola tutte le settimane, decine di migliaia i contatti settimanali al sito e ai social, fanno di Setteserequi una delle testate ormai «storiche» più radicate e seguite del nostro territorio. Dalla cronaca all’economia, dalla cultura allo sport e tante nuove sezioni verticali hanno arricchito negli anni giornale e web.
Una sfida rischiosa ma appassionante anche per chi scrive in tutti i suoi pas- saggi: dal 2009 ad oggi, in un’epoca in cui da sottofondo ci sono state una crisi economica rilevante, un cambiamento profondo del mercato dei giornali car- tacei (anche locali), duri colpi al pluralismo dell’informazione con riduzioni drastiche del sostegno pubblico in Italia, mentre in molti altri Paesi europei si andava in direzione opposta, perché i Governi delle democrazie avanzate avevano già chiaro il valore e l’importanza di un’informazione libera e plurale. Infine, l’anno ormai abbondante della Pandemia, che ci ha visto sempre in campo, fra carta, web e social, con la legittimazione del Governo Conte che aveva definito all’inizio del Lockdown, a ragione, la filiera dell’informazione «essenziale». Radicamento, passione e innovazione: questa la strada che in questi anni abbiamo percorso, tenendo ben presenti le nostre radici per guardare al futuro. Così, lungo il percorso, oltre che allargare il territorio di copertura, abbiamo assorbito altre realtà presenti sui territori, da Centomila a Lugo al Qui magazine di Ravenna. Esperienze che hanno permesso di rafforzare il percorso che stavamo compiendo. All’interno del giornale sono poi nate nuove esperienze: dagli inserti territoriali Gentes Bassa Romagna e Romagna Faentina, al mensile Mappamondo dedicato agli stranieri di casa nostra, al Castoro, periodico del liceo Torricelli di Faenza, perché la nostra presenza nelle scuole non è mai mancata. L’ultimo nato, Settesere Live, la striscia quotidiana su Facebook con interviste ai protagonisti del territorio, partito in piena Pandemia, compie un anno ad inizio maggio. In questi anni, insieme ad una redazione dinamica e appassionata, un apporto fondamentale è stato dato dalle decine di collaboratrici e collaboratori che ci hanno rappresentato in ogni angolo del territorio. In questi ultimi dieci anni, è nata e cresciuta la coop. Media Romagna, la «nostra azienda», con una forte presenza femminile, all’interno della quale abbiamo saputo differenziare le attività legate all’informazione: dal giornale al web fino alla tv, con l’importante rapporto di collaborazione partito fra il 2016 e il 2017 con TR24-TeleRomagna (Pubblisole) e Trc Bologna (TrMedia), al lavoro sui servizi (uffici stampa, eventi, ecc) e con InMagazine di Forlì con i suoi prodotti patinati. Siamo stati fra i soci fondatori di Treseiuno, la rete d’impresa romagnola della comunicazione attiva ormai da 5 anni e siamo stati fra i promotori di Digicoop, Consorzio nazionale di testate digitali. Insieme a questi progetti abbiamo sviluppato un gruppo di collaboratori commerciali, che seguono oltre 200 clienti in tutta la Romagna. Non è stata una passeggiata e la strada non sarà in discesa anche in futuro, tenuto presente il mercato in cui operiamo, rimane una sfida ed un viaggio con molte difficoltà, ma anche ricco di stimoli nuovi. In futuro rafforzeremo la presenza di under 30 nel nostro gruppo e cercheremo insieme a loro di porre ancor più attenzione alle giovani generazioni. Poi cercheremo di irrobustire le collabora- zioni con gli altri operatori romagnoli e magari insieme potremo sviluppare altri progetti editoriali.
*Direttore «Setteserequi»

    
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