Quel po’ di Romagna all’Eurovision, dalla Pausini ai «precedenti»

Romagna | 08 Maggio 2022 Cultura
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Federico Savini
Non sarà solo più italiana del solito, ma anche più romagnola del consueto l’imminente 66ª edizione dell’Eurovision Song Contest, in programma a Torino dal 10 al 14 maggio 2022, con la conduzione di Alessandro Cattelan, Mika e soprattutto di Laura Pausini, primo motivo dell’interesse nostrano per un evento che storicamente gli italiani hanno sentito «lontano» ma che quest’anno mobiliterà più che mai l’attenzione del grande pubblico.

LA SPECIALE EDIZIONE 2022
La prima ragione è ovvia: l’Eurofestival si terrà in Italia. È la terza volta che accade, anche se le prime due (1965 a Napoli e 1991 a Roma) non sono esattamente rimaste nella memoria degli italiani. È risaputo che per ospitare un’edizione bisogna vincere l’edizione precedente con il cantante che rappresenta il proprio Paese. Nel ’64 vinse Gigliola Cinquetti con Non ho l’età e nel ’91 Toto Cutugno con Insieme: 1992. La differenza è che i Måneskin - vincitori dell’anno scorso e ragione per la quale quest’anno si gareggia a Torino, per di più con la canzone di Mahmmod e Blanco che ha buone possibilità di fare il bis – poi sono diventati star internazionali, in una proporzione che in passato poté vantare solo un altro italiano: Domenica Modugno, che all’Eurovision andò dopo Sanremo ma non vinse.
Ma ci sono altre due ragioni. La prima è che il mercato della musica è totalmente mutato con lo streaming e l’obiettivo degli artisti non è più «vendere dischi» ma «far cliccare canzoni». La moneta di scambio è insomma la «visibilità» e l’Eurovision (storicamente bistrattato nella scena musicale italiana) ne dà molta, e in tutta Europa.
Ragione per la quale - e veniamo al terzo punto - anche Achille Lauro sarà in gara, vestendo i colori di San Marino, la via più agevole per arrivare all’Eurovision (non l’unica peraltro: nel 1988 il contest lo vinse la canadese Céline Dion che gareggiava per la Svizzera…).

I «PRECEDENTI» ROMAGNOLI
Un po’ di Romagna era presente - seppur virtualmente -, in due vecchie edizioni dell’Eurofestival. La quarta edizione, quella del 1959, fu la seconda a cui partecipò Domenico Modugno, con Piove, il cui arrangiamento era stato curato (anche su disco) dal brisighellese William Galassini, direttore d’orchestra che però non sappiamo che se abbia accompagnato Modugno anche a Cannes, dove si tenne il festival (probabilmente lo accompagnò, vedi foto con cartellone).
Un altro pizzico di Romagna si annida nell’edizione del 1984, quando a rappresentare l’Italia (pur senza aver vinto Sanremo) fu I treni di Tozeur, bellissimo brano che Franco Battiato cantava in scena con Alice, ossia la forlivese Carla Bissi, che sul lato B del singolo incise lo strumentale Le biciclette di Forlì, composto proprio da Alice e verosimilmente circolato almeno un po’ in Europa.

LA TV DI LAURA
Ormai siamo abituati a percepire Laura Pausini come un personaggio televisivo, poco meno che una conduttrice, oltre che naturalmente come una cantante. Ma in realtà la carriera televisiva della Diva di Solarolo è relativamente recente. L’esordio, semi-dimenticato, fu nel 2009 su Rai2 nel programma monografico Due, privo di conduttore e basato sull’incontro fra due artisti che sui raccontano. A inaugurare il programma fu proprio Laura Pausini con Tiziano Ferro. Nel 2004 toccò su Rai 1 allo show televisivo Stasera Laura, sui vent’anni di carriera della cantante da un concerto a Taormina con ospiti come Baglioni, Antonacci, Baudo, Mannoia, Mengoni e Paola Cortellesi. Dal 2014 Laura Pausini si trasferisce in Messico per partecipare come coach (insieme a Ricky Martin e altri) al talent show La Voz... México (format The Voice). Nel 2015 va in Spagna per La Voz di quel Paese e in autunno ritrova Ricky Martin a Miami nel talent La banda. L’album «Simili», uscito alla fine di quell’anno, venne presentato nello speciale di Rai 1 La meraviglia di essere simili.
La prima di una lunga e recente serie di ospitate sanremesi è quella del 2016, poi Laura ci tornerà nel 2018, nel 2020 e l’anno scorso; la prima volta era stata nel 2001). Sempre nel 2016, la Pausini ha anche condotto lo show Laura & Paola, tre prime serate di Rai 1 in cui ha ritrovato Paola Cortellesi, questa volta come conduttrice tour court. Ancora nel 2016 c’è il tempo per la seconda edizione de La banda da Miami e per il concerto milanese trasmesso in settembre da Canale 5. Nel 2017 è nuovamente coach de La Voz... México, nel 2018 è giudice di Factor X, la terza edizione spagnola trasmessa su Telecinco e nel 2020 ha di nuovo preso parte a La Voz de España su Antenna 3.
Un incontro televisivo con Mika c’è peraltro già stato nel settembre 2020: I Love Beirut, trasmesso su YouTube con una canzone cantata da Laura Pausini al Colosseo.

I  ROCKIN’1000 A TORINO
Non deve stupire che un progetto nato in Romagna ma sempre più internazionale come i Rockin’ 1000 abbia la sua parte all’imminente Eurovision Song Contest. La band più grande del mondo è infatti protagonista di uno degli spot tv più virali dell’evento, eseguendo un arrangiamento rock del Te Deum di Marc-Antoine Charpentier, la sigla storica delle trasmissioni in Eurovisione. Lo spot è stato registrato a inizio aprile in piazza San Carlo a Torino. Oltre a questo video, i Rockin’ 1000 hanno registrato ad inizio aprile un’esibizione sulle note di Give peace a chance della Plastic Ono Band, scritta da John Lennon, che verrà resa pubblica in un secondo momento.

«CARTOLINE» DA RAVENNA
Ravenna sarà una delle città protagoniste delle cartoline, a cura della Rai, che introdurranno le esibizioni dei quaranta artisti partecipanti all’Eurovision Song Contest. Il Paese ospitante ha infatti l’opportunità di mandare in onda video che mostrino i luoghi scelti per promuovere il territorio sfruttando quest’importante vetrina, che l’anno scorso ha registrato 183 milioni di spettatori. Ogni esibizione dei cantanti sarà anticipata da una «cartolina» e Ravenna sarà protagonista di una queste. Le riprese metteranno in risalto alcuni luoghi della città selezionati dalla produzione: piazza del Popolo, la passeggiata in Darsena di città, il Mausoleo di Teodorico al tramonto.
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