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In totale dalla Romagna sono oltre 1.800 i pellegrini romagnoli che fra sabato 22 e mercoledì 26 marzo hanno partecipato al pellegrinaggio giubilare a Roma con il passaggio delle porte Sante. Ad aprire questo evento è stata la scorsa settimana la diocesi di Ravenna-Cervia che il 18 e 19 marzo si è recata a Roma con un nutrito gruppo di fedeli. Poi la diocesi di Cesena-Sarsina che sabato 22 si recherà nella città eterna guidata dal nuovo vescovo Monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo. Da lunedì 24 a mercoledì 26 è stato le diocesi di Faenza-Modigliana, Forlì Bertinoro, San Marino Montefeltro e Imola a varcare le quattro Porte sante delle Basiliche patriarcali (San Paolo, Santa Maria Maggiore, San Giovanni in Laterano e San Pietro) accompagnate dai loro vescovi. Questo pellegrinaggio è coordinato dall’Opera Pellegrinaggi della Romagna, l’associazione ecclesiale voluta dalle diocesi della Romagna per coordinare e animare i viaggi e le esperienze spirituali proposte dalle singole Chiese Locali. «Le iniziative legate all’Anno giubilare - ha detto il vescovo della diocesi di Faenza-Modigliana, monsignor Mario Toso - non sono solo indirizzate alle comunità religiose, ma anche a quelle civili. In queste settimane quaresimali i vicariati sono impegnati nei pellegrinaggi in cattedrale a Faenza accolti dal vescovo. Il pellegrinaggio a Roma rappresenta la fase di chiusura di queste domeniche». Saranno 532 i pellegrini dalla diocesi di Faenza-Modigliana, guidati dal Vescovo Monsignor Mario Toso, accompagnati da 15 sacerdoti e 4 diaconi permanenti e proveniente da tutto il territorio della diocesi.
«Il Giubileo - ricorda don Tiziano Zoli, delegato diocesano per il Giubileo e presidente di Opero - è un momento di grazia, perché è l’occasione, per tutti i battezzati, attraverso la quale riscoprire la bellezza della propria fede e mettersi in cammino; non solo verso Roma, ma soprattutto verso una vita sempre più orientata alla fede e all’amore nei confronti di Gesù. Anche per questo motivo le diocesi di Forlì-Bertinoro, Faenza-Modigliana, San Marino-Montefeltro e Imola, hanno deciso di vivere insieme il pellegrinaggio giubilare a Roma, accompagnati dai loro pastori. Il Pellegrinaggio giubilare non può essere ridotto a una gita come le altre, ma tutti desideriamo che sia un’esperienza di Chiesa, di misericordia e di speranza: la speranza di chi sa che nonostante tutto e tutti, il Signore non ci abbandona e cammina insieme a noi. Questo significa che non dobbiamo basare la nostra speranza su un finto ottimismo, ma sulla fiducia in una persona ben precisa: Gesù Cristo unico salvatore del mondo». I pellegrini delle quattro diocesi che si recheranno a Roma sono in totale 1.548.
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