Provincia, il lavoro della Caritas nel ravennate non si ferma: le richieste di aiuto sono in aumento

Romagna | 17 Dicembre 2022 Cronaca
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La solidarietà non si ferma al bisogno del momento, ma si fa vicinanza, promozione della persona e della sua dignità. E, così facendo, esprime quella carità capace di educare il territorio a vincere il virus dell’indifferenza. Il grande ed impagabile lavoro che le Caritas della provincia svolgono durante l’anno non si ferma con le festività, anzi, si cerca di organizzare eventi per stare insieme e far, così, sentire meno sole le persone.
RAVENNA, «ACQUISTATE DONI SOLIDALI» La Caritas di Ravenna, ad esempio, ha riproposto anche quest’anno le Scatole di natale che i cittadini possono consegnare nella sede di piazza Duomo. Si tratta di pacchi dono da confezionare con un capo di abbigliamento caldo, un passatempo, uno snack o un dolcetto, un prodotto di bellezza- dal rossetto al dopobarba-, un biglietto carino per augurare un buon natale alla persona che lo riceverà ed avvolgerli in una bella carta dono. All’esterno del pacco andrà indicato se è per un uomo, una donna , un bambino o una bambina (in questo caso anche la fascia di età) e nel caso sia per i più piccoli si chiede di aggiungere un gioco. L’iniziativa ha avuto un ottimo successo lo scorso anno che si spera di replicare. «In questo periodo dell’anno in cui per fare i “pensierini di Natale” a parenti ed amici si tende a spendere per regalare il superfluo invitiamo la cittadinanza ad acquistare un regalo solidale per dare un aiuto concreto a chi è in difficoltà- ha spiegato Daniela Biondi, referente punto di ascolto Caritas Ravenna. Da due mesi ha inaugurato il nuovo spazio alla Beneficenza gestito da Santa Teresa dove è possibile trovare tanti bei pensierini per Natale e speriamo di ricevere tante Scatole di Natale da dare alle famiglie». I numeri relativi agli accessi al Centro di ascolto sono in aumento anche quest’anno: al 30 settembre erano 2331 le persone che si erano rivolte ai volontari contro le 2136 di tutto il 2021. «Registriamo un perdurare dell’emergenza “esplosa” con il Covid e sono sempre di più le persone che hanno un reddito insufficiente per far fronte alle varie spese, in testa le bollette». Il Centro di ascolto di Ravenna, grazie alla collaborazione con Santa Teresa aiuta quanti ne hanno bisogno non solo con viveri, ma anche con i servizi sanitari e piccoli ausili sanitari non mutuabili come gli occhiali. «Il 14 dicembre abbiamo inaugurato l’emporio Diocesano don Lolli in in via Narsete 71, un emporio solidale nella quale i bisognosi, prima accolti e ascoltati nelle Caritas Parrocchiali o al Centro d’Ascolto Diocesano in piazza Duomo 12, troveranno beni di prima necessità. Qui le famiglie non troveranno solo viveri, ma anche vestiario, mobilio ed oggettistica varia recuperati o donati dalle famiglie o aziende del territorio, è un progetto al quale teniamo molto e che sarà attivo dai primi mesi del 2023. Vi si potrà accedere dopo un colloquio nel quale consegneremo alla persona una tessera a punti che verranno caricati in base al numero delle persone in famiglia. Questi punti potranno essere utilizzati per fare la spesa nel nostro emporio dal prossimo anno». E anche quest’anno è stato organizzato il pranzo del 24 dicembre negli spazi di Santa Teresa che ospita circa 150 persone.
FAENZA, QUEST’ANNO TANTI UCRAINI Anche la Caritas di Faenza ha riproposto l’iniziativa delle Scatole di Natale. «L’abbiamo lanciata nel 2020 come esperienza – ha spiegato Mariela Fernandez, referente organizzazione servizi del Centro d’ascolto Caritas di via D’Azzo Ubaldini- ma è stato lo scorso anno che è partita davvero grazie anche al passaparola tra i parrocchiani ed abbiamo distribuito un centinaio di doni. Quest’anno c’è tempo fino al 21 dicembre per portarceli e noi li consegneremo settimanalmente con i pacchi viveri a quanti si presenteranno allo sportello. In collaborazione con la parrocchia di San Savino abbiamo organizzato nella loro sede la cena della vigilia di Natale dalle 19,30 per le persone sole e in difficoltà mentre il pranzo del 25 dicembre lo faremo nei locali della Gemos di via Oberdan grazie all’accordo con la Consulta del volontariato. Prima del Covid partecipavano al pranzo una settantina di persone che sono aumentate negli ultimi anni». Il centro d’ascolto Caritas non chiude per queste festività e dopo aver anticipato di un’ora, dalle 21 alle 20 l’orario di apertura del dormitorio per l’emergenza freddo, è attivo per i colloqui con le persone in difficoltà. «L’anno non è ancora finito, ma gli accessi che abbiamo registrato sono già di più rispetto a quelli dello scorso anno- ha aggiunto Maria Chiara Lama, referente osservatorio Caritas Faenza- negli ultimi mesi, poi, sono aumentate le persone che hanno preso un appuntamento per fare il primo colloquio». E se gli anni scorsi gli italiani rappresentavano il 30% degli accessi totali tra il Centro d’ascolto e le parrocchie- cui fanno capo principalmente le famiglie locali- mentre le altre persone venivano soprattutto dalla Nigeria e dall’Albania, quest’anno si è registrata una massiccia presenza di ucraini. «Il nostro scopo principale è aiutare le persone in difficoltà con i viveri, ma dopo il Covid abbiamo notato che molti anziani vedovi, soprattutto uomini che erano soliti andare al bar a fare quattro chiacchiere, hanno iniziato a venire al punto d’ascolto perché hanno difficoltà a far quadrare i conti, ma soprattutto perché sono soli e hanno bisogno di qualcuno che li ascolti».
LUGO, A FEBBRAIO IL PRANZO SOLIDALE L’associazione Amici della Caritas di Lugo odv ha lanciato, lo scorso 13 dicembre, in collaborazione con la Bcc una campagna di crowdfunding per raccogliere il denaro necessario ad acquistare un’auto adatta al trasporto della carrozzina di Angelino, un bimbo lughese di 8 anni con un grave ritardo psicomotorio (vedi box). «Tutto l’anno nella sede di Piazza Cavina distribuiamo dei pacchi viveri e dei farmaci da banco- ha spiegato Yivon Ricci Maccarini, economo dell’associazione Amici della Caritas di Lugo- e negli ultimi anni la richiesta di piccoli contributi finanziari è divenuta sempre più importante per le tante persone in difficoltà anche per pagare le bollette di casa. Purtroppo registriamo un peggioramento della situazione con sempre più persone che non riescono a farcela. Quest’anno in occasione delle festività abbiamo voluto lanciare una raccolta fondi per aiutare un bimbo speciale e ci auguriamo che la comunità lughese e non solo risponda ad nostro appello». Grazie al supporto della Caritas di Imola, ma anche dei tanti parrocchiani membri dell’associazione che ci aiutano con un bonifico mensile, cerchiamo di aiutare quante più persone possibili: il punto di ascolto è attivo martedì mentre mercoledì e venerdì distribuiamo pacchi alimentari e farmaci. Gli extracomunitari che si rivolgono a noi sono tanti, ma ci sono moltissimi fragili anche tra gli italiani che tra il Covid, magari la perdita del lavoro e la crisi economica legata alla guerra in Ucraina che ha fatto lievitare i costi non riescono più a provvedere alle proprie famiglie. Le richieste nel secondo semestre 2022 sono aumentate del 10%: in molti non riescono a trovare occupazione nemmeno nel bracciantato dove ora cercano specialisti. Per tutto l’anno raccogliamo giocattoli usati che distribuiamo ai figli delle persone che vengono da noi e l’anno scorso le altre Caritas ci hanno portato tante Scatole di Natale che avevano in più e che con piacere abbiamo consegnato. Ci sarebbe piaciuto organizzare un pranzo solidale in contemporanea con il Pranzo dei popoli del 13 novembre scorso di papa Francesco, ma faremo il nostro in febbraio all’interno della Collegiata ed immaginiamo che ospiteremo come al solito circa 150 persone». (m.c)
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