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Provincia di Ravenna, le Cooperative agricole braccianti in difficoltà dopo le alluvioni: ricavi in calo fino al 38%

Romagna | 04 Marzo 2025 Economia
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Le alluvioni hanno inciso profondamente sul volto dell’agricoltura ravennate, in particolare sulle cooperative agricole braccianti, che nel 2023 hanno registrato danni per 30 milioni – ristorati finora solo in minima parte – e crollo delle produzioni fino al 38%. Ma di fronte alla crisi climatica il modello dell’economia mutualistica, fatto di solidarietà, vicinanza al territorio e partecipazione dei lavoratori, è tornato a mostrarsi fondamentale per il territorio e per le persone. Se ne è parlato la mattina di martedì 4 marzo al Teatro Socjale di Piangipane, in occasione del report annuale delle Cab della provincia di Ravenna. Da sole le 7 Cab coltivano 12mila ettari di campi, un quinto dei quali a biologico, l’11% della superficie agricola provinciale. Il sacrificio delle Cab, che allagarono i propri terreni per salvare i centri abitati, è stato pagato in modo pesante. Nel 2023 il sistema ha prodotto ricavi per circa 40 milioni di euro, in calo di oltre il 17% rispetto all’anno precedente. La vendita delle produzioni erbacee e arboree ha realizzato 17,2 milioni di Euro, con una diminuzione del 38% dovuto non solo alle alluvioni, ma anche a tornado e gelate. 

Il risultato sarebbe stato anche peggiore senza la solidarietà del movimento cooperativo e la battaglia affrontata a tutti i livelli per ottenere i ristori dallo stato. In totale il sistema ha registrato 30 milioni di euro di danni, solo metà dei quali sono stati finora rimborsati, in maniera spesso insoddisfacente. Nonostante i disastri, l’occupazione delle Cab è rimasta sostanzialmente stabile, attorno alle 600 persone, con un leggero aumento dei soci lavoratori (373). La base sociale è composta per il 54% da donne e per il 34% da persone sotto i 40 anni. 

Gli investimenti realizzati dalle Cab ammontano nel triennio 2021-2023 a 9 milioni di euro. Di questi sono 450 mila i contributi europei: per ogni euro di contributo le Cab ne hanno investiti 19 con risorse proprie. La strategia di investimenti aziendali ha riguardato soprattutto miglioramenti fondiari, attrezzature, organizzazione, macchinari e strutture per l’attività. 

In sala erano presenti un centinaio di studenti degli istituti agrari del territorio – l’Its  Morigia-Perdisa di Ravenna e l’Ip Persolino-Strocchi di Faenza – che durante l’anno scolastico hanno seguito un percorso di conoscenza delle Cab con momenti di istruzione in aula e  in azienda. Una rappresentanza degli studenti è salita sul palco per intervistare il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi, e il dirigente del settore Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Valtiero Mazzotti. I ragazzi, tra le altre cose, hanno voluto sapere se le cooperative collaborano tra di loro, qual è il loro impatto sul territorio, che benefici apportano e quali sono le difficoltà che si affrontano nella gestione democratica di un’impresa. «Ho notato grande interesse e capacità di approfondimento – dice il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi –, il che ci fa ben sperare per il futuro del nostro territorio. È stata un’occasione importante per spiegare che siamo una forma di impresa antichissima e modernissima, perché riusciamo a stare sul mercato e garantiamo condizioni migliori ai soci, passando il patrimonio della cooperativa di generazione in generazione» 

 

Aprendo i lavori la presidente della Provincia, Valentina Palli, aveva ricordato il difficile cammino sostenuto dal comparto agricolo romagnolo per vedersi riconosciuti i danni e il ruolo fondamentale delle Cab per tenere vivi i principi di solidarietà e partecipazione. Il presidente di Promosagri, Stefano Patrizi, partendo dalla lunga storia delle cooperative agricole braccianti, ha ribadito l’attualità di questo modello, che mette i lavoratori al centro delle decisioni che li riguardano. 

 

Immagini di ieri e di oggi si sono susseguite nella tavola rotonda con i presidenti delle cooperative braccianti del territorio: Andrea Caroti (Comprensorio Cervese), Massimo Pepoli (Campiano), Fabrizio Galavotti (Terra), Rudy Maiani (Agrisfera), Massimo Bezzi (Bagnacavallo), Mauro Parisi (Fusignano) e Gianluca Tedaldi (Massari).

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