Provincia di Ravenna, l'associazione Ancescao: "Nuovi progetti per rilanciare i centri sociali per anziani"
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Nuove idee e nuova linfa per i centri sociali per anziani dopo un periodo, quello del Covid, che li ha messi a dura prova. Li annuncia Casimiro Calistri, presidente provinciale dell’Ancescao, l’associazione nazionale centri sociali, comitati anziani e orti: «Il Coronavirus ha portato a una minore partecipazione da parte dei frequentatori, a un crollo dei tesseramenti ma anche a una minor disponibilità da parte dei volontari. Una situazione davanti alla quale bisogna trovare rimedi. Il 19 ottobre, proprio con le realtà di Ravenna, ci incontreremo al “Porta Nova” di Russi per parlare dei progetti regionale e nazionale “Ricominciamo» e «Riapriamo» che attraverso il coinvolgimento di altre associazioni cercheranno di superare l’attuale fase di stallo: «Sono convinto che la collaborazione sia l’unica strada in un momento di grande sofferenza. Entro la fine del mese avremo le idee più chiare sul da farsi. In ballo c’è anche l’idea di eliminare la parola “anziani” per allargare la base sociale. Ma anche quella di organizzare più eventi culturali o di carattere informativo per andare oltre tombole e gioco delle carte. Le cose che si possono fare sono tante, dal parlare di pensioni e salute, all’occuparci di rifiuti, insieme a soggetti come l’Asl e Hera». In provincia l’Ancescao raccoglie (i dati sono aggiornati al 31 dicembre del 2019) trenta centri sociali per 13mila soci: «Le tessere quest’anno sono state poche per via del Covid ma anche della regola secondo cui non serve tesserarsi in ogni centro per frequentarlo, basta farlo una volta e si può andare ovunque: è un primo segnale del concetto di rete al quale dobbiamo puntare per risalire». (s.manz.)