Provincia, caro energia: troppe intossicazioni da monossido legate all'uso di stufette

Romagna | 08 Dicembre 2022 Cronaca
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Negli ultimi mesi si stanno registrando tanti- tropppi- casi di persone intossicate dal monossido di carbone e la ragione può stare nell'uso di metodi alternativi al gas per scaldarsi visto il caro energia: stufette a gas, camini e bracieri vengono preferiti all'uso dei termosifoni per cercare di contenere gli esorbitanti costi del gas. Dall'osservatorio del centro iperbarico, dal 1 novembre al 4 dicembre sono arrivate oltre trenta persone contro le 5 dello steso periodo dell'anno scorso. Un dato allarmante che anche se non riguarda solo accessi dalla provincia, non può non preopccupare l'amministrazione comunale ravennate che pensa di realizzare un vademecum sui rischi legati all'uso di un riscaldamento "alternativo".
E' proprio dello scorso 5 dicembre il Question time presentato a sindaco di Ravenna e Giunta dal capogruppo Pd, Marco Montanari dal titolo "Crisi energetica e possibili implicazioni nella incidenza delle intossicazioni da monossido di carbonio” che riportiamo di seguito.
Premesso che
L’esposizione al monossido di carbonio (CO) con inalazione comporta il manifestarsi di una sintomatologia che, in funzione del tempo di esposizione e della concentrazione del gas, arriva a comportare sintomi neurologici quali perdita di coscienza, coma e morte. Il CO presente nell’aria degli ambienti confinati proviene principalmente da fonti di combustione non dotate di idonea aspirazione, quali radiatori portatili a kerosene e a gas, caldaie, scaldabagni, caminetti e stufe a legna o a gas. La corretta informazione della popolazione generale sulla pericolosità del monossido di carbonio rappresenta il punto centrale nella prevenzione degli effetti dannosi causati da questo pericoloso agente tossico, soprattutto nei periodi a maggiore rischio, come durante i mesi invernali Le più recenti Linee Guida europee pubblicate nel 2021 mostrano come i morti per intossicazione da CO siano più che raddoppiati tra il 2007 e il 2018 e come in Italia le statistiche ufficiali facciano riferimento a 500-600 morti l’anno, pure una quota riferita a intossicazione volontaria
Considerato che
Le condizioni di avvelenamento da CO si riscontrano più frequentemente in edifici vecchi, specie se abitati da famiglie a basso reddito (www.salute.gov – Ministero della Salute – Direzione generale della prevenzione sanitaria – Monossido di Carbonio) ovvero in contesti che con maggiore difficoltà sono raggiunti dalle campagne informative e di prevenzione La crisi energetica e il costo del riscaldamento determinano con maggiore facilità condizioni favorenti l’avvelenamento sia per la ricerca di un maggiore isolamento termico dell’ambiente domestico sia per il ricorso a fonti di combustione non idonee e di fortuna I dati preliminari inerenti il nostro territorio mostrano, per il mese di novembre 2022, un incremento di oltre il 40% dei pazienti trattati con ossigenoterapia iperbarica per intossicazione da CO rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e questo nonostante le temperature del periodo si siano mostrate particolarmente miti
Si interrogano il Sindaco e la Giunta sulla necessità di instituire con priorità una campagna informativa e di prevenzione primaria atta a raggiungere le fasce più deboli della popolazione che risultano principalmente esposte alla problematica dell’intossicazione da monossido di carbonio.
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