Processo Cagnoni, il pm chiede l'ergastolo con isolamento diurno per un anno
Marianna Carnoli- Il 14 giugno, al termine di quasi 9 ore di requisitoria iniziata lo scorso 12 giugno, il pm Cristina D'Aniello ha chiesto l'ergastolo con isolamento diurno di un anno per Matteo Cagnoni per l'omicidio della moglie Giulia Ballestri avvenuto il 16 settembre 2016. Il pm ha chiesto inoltre le aggravanti della premeditazione e della crudeltà sottolineando come, prove alla mano, Cagnoni che non poteva accettare che la moglie volesse rifarsi una vita e separarsi, abbia pianificato il delitto, si sia reso libero da impegni di lavoro ed abbia attirato la moglie in una villa disabitata a Ravenna, di proprietà dei suoi nonni, dicendole di voler fotografare dei quadri per poter compiere l'omicidio. Una villa che, ha ricordato il pm, è stata trovata chiusa la notte del 19 settembre 2016 quando la polizia ha ritrovato al suo interno il cadavere di Giulia: chiuso il cancello, la porta d'ingresso e l'allarme inserito dunque difficile ipotizzare quello che Cagnoni ha sempre sostenuto ossia che la moglie sia stata uccisa durante una rapina finita male. "Quale ladro avrebbe potuto chiudere a chiave, reinserire l'allarme- ha detto il pm- e soprattutto quale estraneo si sarebbe preoccupato di pulire la scena del delitto, di portare via gli stracci usati, nonchè i vestiti della vittima?". Premeditazione e crudeltà. Crudeltà dimostrata dall'assassino che ha infierito sul povero volto di Giulia sbattendolo più volte contro lo spigolo di un muro "a riprova che tra il killer e la vittima c'era un rapporto personale". Un omicidio che i raccontato ai parenti. Dalle intercettazioni telefoniche tra i parenti di Cagnoni- ha sottolineato il pm, non abbiamo sentito nessuno urlare all'ingiustizia perchè l'imputato era in carcere, nessuno spendere una parola per la povera vittima, nè per la sua famiglia. Tutti sapevano, per questo nessuno ha chiesto nulla alla polizia sul perchè dell'arresto. Ricordo alla corte la chiamata della madre di Cagnoni all'amica 'Matteo l'ha fatta grossa, ma ha avuto un tale trauma per la distruzione della sua famiglia....Giulia era buona, ma deve aver avuto un frullo in testa, gli ormoni fanno brutti scherzi....quando hai un marito bravo e buono, fare cose così...l'hanno pagata tutti e due'. Ha avuto un frullo e le è girata la testa: quella testa andava spaccata ed è quello che ha fatto suo figlio". E poi ci sono i messaggi che Giulia spediva al suo nuovo compagno, messaggi che mostrano una donna impaurita e che sono la cronaca di una morte annunciata. "Ha detto che l'ho disonorato e che mi uccide", "ha giurato su nostro figlio che non mi farà del male, ma non ci credo", "non mi fido di lui, sono nella tana del lupo, mi segue da 6 mesi, mi controlla il telefono, gli ho detto che mi fa schifo e lui ha detto che presto mi lascerà libera". Sulla concessione di attenuanti generiche il pm è stata lapidaria "che decida la corte, io le negherei per quel che ha fatto dopo l'omicidio: è tornato nella villa il giorno successivo per cercare di ripulire, ha cercato di trovare una via di fuga, ha mentito per tre giorni ai suoi figli che continuavano a cercare a telefono la mamma, ha gettato fango sulla vittima nelle varie lettere scritte ad amici e ai giornali. Pensiamo avesse due piani: il primo far sparire il cadavere, ma la polizia l'ha bloccato prima che potesse farlo e il secondo, in caso di ritrovamento del corpo dare la colpa ad un albanese".
Fine pena mai, questa la richiesta del pm D'Aniello per il brutale assassinio di Giulia.