Predappio, i produttori di vino, con la loro associazione, puntano a promuovere il Sangiovese

Romagna | 23 Aprile 2023 Le vie del gusto
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Riccardo Isola - Anche i produttori, undici, del territorio di Predappio adesso fanno sul serio nel modo di raccontarsi. Lo fanno perché hanno capito, anche se sono stati tra i primi, assieme a Bertinoro, oltre un decennio fa, che è giusto, necessario e improcrastinabile. Soprattutto sul tema e sulle declinazioni del Romagna Sangiovese, rivendicato con la sottozona territoriale. Una narrazione che per varie ragioni si era interrotta, soprattutto a causa del Covid, ma che oggi riprende con rinnovata determinazione. Predappio, infatti, è terra ad altissima e storica vocazione «rossista». I suoi Sangiovese hanno fatto, e continuano a fare, la Storia del successo di questo vitigno simbolo del made in Romagna in vigna.
Oggi la pattuglia dei rinnovati alfieri del «Romagna Sangiovese Doc Predappio» hanno undici nomi e cognomi ben precisi. Di fatto una squadra, calcisticamente parlando, che sotto la guida, in «panchina» di Sir Terroir, portano avanti un racconto a tutto rosso. L’annata presa in esame per la nuova discesa in campo è stata la 2020.
Il campo? Ovviamente quello di Predappio, giocando in casa, con la location di eccezione   rappresentata dalla sede di Noelia Ricci. E così, proseguendo nella metafora calcistica, a difendere l’estrema linea difensiva c’è «Tratti d’Autore» della Cantina Sociale Forlì Predappio. Un fisico presente di fiore, con tannino equilibrato e quella giusta «stazza» di frutto che ne fanno baluadro sicuro. La linea difensiva è rappresentata da «Cesco 1938» di Tenuta Piccolo Brunelli, terzino di profondità e spinta che con quella sua nota balsamica e sapida regala affondi molto efficaci. In mezzo abbiamo «Cassiano» de La Fornace. Potremmo definirlo il libero ante litteram che con la sua forza data dal passaggio in legno si schiera fiero e possente al centro della difesa. Sull’altra fascia domina e controlla il campo «Sabbattani» dell’omonima cantina. Prestanza atletica del frutto e lunga persistenza fanno buona guardia. E poi arriva il regista. Parliamo del «Notturno» di Drei-Donà-La Panazza. Fisico scultoreo di frutto e fiore si accompagna a un’agilità di freschezza e sapidità che irradia sensazioni perfettamente calibrate. A centrocampo giocano il sofisticato, garbato ma senza tanti fronzoli «Ravaldo» di Stefano Berti coadiuvato dalla freschezza sbarazzina data dall’idea della purezza di «Colmano» di Zanetti Protonotari Campi. Non manca il Sangiovese in purezza di Rocca le Caminate con la sua scattante progressione di frutto. Infine il reparto offensivo, l’attacco. Qui il tridente è composto sicuramente dallo scattante, elegante nei movimenti tra sapidità, freschezza e finezza e autenticità di Chiara Condello, che si accompagna all’elegante scatto di mineralità, con brio balsamico e finezza di «Tre Rocche» di Fattoria Nicolucci in accoppiata con il goleador «Godenza» di Noelia Ricci, in cui finissimi tannini ed eleganza ne fanno un’attaccante vero con le idee ben chiare su come si gioca per fare gol!

«Gualdo 2021» di Poderi dal Nespoli vince premio della sostenibilità
Il Podere Gualdo 2021 - Romagna Doc Sangiovese Predappio di Poderi dal Nespoli vince il premio «Miglior iniziativa sostenibile in ambito produttivo». Riconoscimento che Vini & Consumi Awards ha consegnato al Vinitaly. Il primo vino biosimbiotico della cantina romagnola del gruppo Argea è tra i primi certificati in Italia. E’ frutto di una tecnica agricola fondata sull’inoculazione di micorrize, microorganismi fungini che creano un’associazione positiva con le radici, nutrendo il suolo e creando un ambiente favorevole a microorganismi utili alla crescita delle piante e sfavorevole a patogeni e parassiti, che ha l’obiettivo di arricchire e tutelare la biodiversità. Gualdo si è distinto nei premi di eccellenza del settore retail come progetto produttivo sostenibile legato alla viticoltura. Posizionata nel cuore della Valle del Bidente e dentro al primo distretto agroalimentare in Romagna e primo distretto Bio-simbiotico certificato in Italia «Romagna Distretto Bio-simbiotico», Poderi dal Nespoli ha aderito a un progetto di viticoltura d’avanguardia, mirato a nutrire suolo e piante, eliminando l’uso di sostanze chimiche, riducendo l’impatto sull’ambiente e contrastando problematiche legate al clima. Gualdo, prodotto in 10.000 bottiglie per l’annata 2021, nasce da un vigneto biologico di 13,5 ettari piantato nel 2017. Di colore rosso brillante con riflessi violacei. Al naso è ricco di aromi di frutta rossa, al gusto presenta note tipiche di ciliegia e viola. Un vino fresco e fruttato, di media struttura e tannino giovane e delicato, che si abbina con primi piatti come tagliatelle al ragù, arrosti di carne bianca o formaggi parzialmente stagionati.
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