Poggiali, partito il processo ter contro l'ex infermiera
E’ partito lo scorso 29 giugno, davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Bologna, l’appello-ter contro Daniela Poggiali, la 48enne ex infermiera accusata di avere ucciso una sua paziente, la 78enne Rosa Calderoni, con una iniezione di potassio a poche ore dal ricovero avvenuto l’8 aprile del 2014 all’ospedale ‘Umberto I’ di Lugo. La presidente di sezione, Donatella Di Fiore, ha però deciso di astenersi in seguito alla richiesta di ricusazione - peraltro respinta dalla Corte d’Appello di Bologna - avanzata dai legali della difesa per avere scritto in passato le motivazioni della conferma in appello di una condanna a carico della Poggiali per vari furti in corsia. Al suo posto è subentrato il giudice Stefano Valenti il quale, dopo avere sentito le parti su questioni preliminari relative ad eventuali rinnovazioni dell’istruttoria, ha rinviato l’udienza a metà settembre aprendo la strada all’ipotesi di riunificare questo fascicolo con quello relativo alla morte di un altro paziente, il 94enne Massimo Montanari. L’uomo era stato datore di lavoro del compagno della 48enne ed è deceduto il 12 marzo 2014 sempre all’ospedale di Lugo la notte prima delle annunciate dimissioni: in questo caso a metà dicembre scorso, al termine del rito abbreviato, Daniela Poggiali era stata condannata a 30 anni e, dopo una decina di giorni, era finita in custodia cautelare in carcere, dove tutt’ora si trova. Per il decesso Calderoni, l’imputata, non presente in aula, era stata condannata dalla Corte d’Assise di Ravenna all’ergastolo: in due successivi appelli a Bologna era stata assolta, - e al termine del primo scarcerata dopo mille giorni di cella - ma con entrambe le sentenze sconfessate da altrettante Cassazioni a Roma.