Podismo, il ritorno di Calcaterra alla «100 Km»: «A Faenza per il mio amico Pirì, dalla crisi del 2019 al diluvio del 2013, vi racconto tutto»

Gabriele Cocchi
Il fresco 50enne Giorgio Calcaterra, vincitore di 12 edizioni consecutive della «100 km del Passatore» (ininterrottamente solitario al traguardo di Piazza del Popolo a Faenza dal 2006 al 2017) sarà al via della 48a edizione della corsa che attraversa l’appennino. «Per vari motivi non sono riuscito a prepararmi come avrei voluto, ma pure non essendo al meglio ho piacere di esserci per alcuni validi motivi. Innanzitutto, è la prima edizione dopo la scomparsa di Pirì, esserci è il modo migliore per ricordarlo. E poi l’evento mi piace, è una corsa suggestiva che si svolge in un ambiente fantastico con una allegria che accomuna tutti. Sarà la mia quindicesima partecipazione. Il ricordo di Pirì? Un grande appassionato di questa corsa a cui teneva tantissimo e per cui ha speso tante energie». Sulle ambizioni, Calcaterra non si nasconde: «Non sono al meglio della forma, ma come sempre darò il massimo». La preparazione è la chiave di tutto: «Solitamente, quando ero negli ultimi 40 giorni, mi allenavo per 30km al giorno per poi fare solo scarico l’ultima settimana. Il ricordo più bello? Sicuramente nel 2011 quando ho stabilito il record della corsa con 6h25’47”. Il più brutto, invece, è stata la crisi che ebbi nel 2019, prima della partenza: quando arrivai a Firenze mi scordai di mangiare e così in corsa cercai di sopperire con i sali ma ne presi troppi. Fu una sofferenza, ma conclusi settimo. Di emozioni intense ne ho vissute diverse, ma quella più profonda fu nel 2010, perché venivo da un grosso infortunio e partii dolorante. Chilometro dopo chilometro stavo sempre meglio e vinsi. Quanto agli aneddoti, nel 2013 diluviava e, siccome patisco molto il freddo, mi ero coperto tantissimo. Quando venne sereno mi dovetti spogliare del tutto per cambiarmi e fu molto particolare il vedermi poi sulla Rai mentre facevo lo spogliarello…». Il tassista romano, più volte campione del mondo sulla distanza dei 100 km, esordì nella Firenze-Faenza nel lontano 2006 diventandone l’invincibile protagonista per ben 12 anni consecutivi diventando il primo centista ad avere conseguito un simile risultato non solo al «Passatore»: «Quando corsi la prima 100 km la pensai come una sfida e ritenevo di non ripeterla più, poi nel disputarla mi sono accorto che mi piaceva e mi sentivo a mio agio sia per il tipo di percorso che per il calore del pubblico. E’ una gara molto affascinante che mi ha regalato tante gioie, mi piace molto perché mantiene  quella doppia anima che la contraddistingue, cioè quella agonistica e quella popolare, coinvolgendo ed appassionando tutti in una grande festa sportiva ed il suo successo che si ripete e si rinnova anno dopo anno mantiene quel sapore di sudore e fatica, fattori che il pubblico apprezza tantissimo testimoniato dalle tante presenze lungo tutto il percorso e dalla Piazza del Popolo a Faenza gremitissima».