Piccoli campioni crescono, la storia di Gaia Ragazzini: "Il tiro a volo è una questione di famiglia: decisiva la concentrazione, sogno i Giochi"

Romagna | 15 Novembre 2019 Sport
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Gabriele Cocchi
La talentuosa Gaia Ragazzini, di Lavezzola, tiratrice a volo nel trap (la cosiddetta fossa olimpica), vanta già un curriculum di tutto rispetto: a 18 anni ha vinto il titolo italiano Junior, mentre ai Mondiali Junior è arrivata quarta nell’individuale e ha conquistato l’argento nel mix. E ancora: bronzo agli Europei junior nel mix, oro e bronzo nell’individuale di Coppa del Mondo, più diverse vittorie al Gran Prix di Finlandia sia nell’individuale che di squadra, un terzo posto nel Gran Prix di Serbia, oro e bronzo all’Emir Cup, importante manifestazione internazionale. A settembre si è laureata campionessa italiana nella categoria Junior e ad ottobre ha ottenuto un importante riconoscimento dall’Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia sezione di Ravenna, che ha premiato alcuni giovani Under 18 che si erano particolarmente distinti nella propria disciplina sportiva. «Sono contenta di avere ricevuto un così importante premio che mi gratifica dei tanti allenamenti e sacrifici fatti finora e mi permette di tenere alto il nome di un paese non troppo grande come Conselice. Venendo a questa stagione, sono soddisfatta del titolo italiano perché in precedenza agli Europei Junior non ero andata come mi aspettavo ed invece ai tricolori sono stata molto fredda ed ho vinto coronando così una stagione che giudico positiva. Sono soddisfatta anche perché tutte queste gare internazionali mi hanno permesso di accumulare tanta esperienza in rapporto alla mia giovane età e devo dire che nel tiro mi sento molto migliorata dal punto di vista tecnico».
Gaia, lei ha vinto più volte gare di Gran Prix ed anche oro e bronzo sia nell’Emir Cup che in Coppa del Mondo.
«E’ molto importante riuscire ad emergere in gare di questa caratura internazionale dove gareggiano le migliori tiratrici al mondo, sono competizioni dove imparo anche molto perché vedo il diverso stile di tiro di alcune atlete, diventano quindi ottimi momenti di crescita per fare maggiore esperienza».
Si allena praticamente a due passi da casa nell’impianto di Conselice.
«Sono veramente fortunata ad avere vicino a casa un impianto così ben attrezzato ed all’avanguardia visto che è stato costruito di recente, questo mi permette di allenarmi al top senza perdere troppo tempo nei trasferimenti».
Come le è scattata la passione per il tiro?
«Dalla famiglia. Mio padre ha sempre fatto tiro a volo ed era nella Nazionale e mia madre lo seguiva costantemente. E’ stato quindi naturale iniziare a tirare quando avevo 13 anni, poi è diventata una passione e sono cominciati ad arrivare anche i primi risultati, che sono stati molto incoraggianti».
Tra i risultati finora ottenuti quali l’hanno maggiormente emozionata?
«La medaglia d’oro in Coppa del Mondo e il quarto posto ai Mondiali junior».
Sogni nel cassetto?
«Il tiro a volo è uno sport che sale alla ribalta quasi solamente nel periodo olimpico e quindi il sogno è sicuramente quello di riuscire un giorno a partecipare alle Olimpiadi. In effetti i sogni sono due perché metto anche quello di vincere la medaglia d’oro ai Mondiali assoluti: sarebbero il coronamento ottimale per la carriera di ogni atleta, da parte mia cerco sempre di stare con i piedi ben poggiati a terra cercando di fare sempre meglio. Poi, se arriveranno risultati importanti, lo vedremo, l’importante è dare il massimo in ogni circostanza e non avere rimpianti».
Ha un idolo sportivo? 
«Sicuramente Federica Pellegrini: per stile, determinazione e grande forza mentale che le permettono di stare ai massimi livelli da tanti anni».
Quali sono le sue migliori caratteristiche in gara?
«La concentrazione, che mi permette poi di essere fredda quando scendo nella pedana di tiro».
E come riesce ad allenarla al meglio?
«Aiutandomi con la respirazione, così riesco a tenere controllato il battito del cuore e questo mi permette di concentrarmi al meglio».
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