Piccoli campioni crescono, i gemelli Montanari sono due talenti dell'atletica leggera: "Giocavamo a basket, poi in famiglia..."

Romagna | 22 Novembre 2019 Sport
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Gabriele Cocchi
Piccoli campioni crescono, seconda puntata. Alberto ed Enrico Montanari, gemelli ravennati classe 2001, entrambi della Academy Ravenna Athletics, sono due giovani promesse dell’atletica leggera: il primo è impegnato abitualmente nei 400 ostacoli mentre il secondo nel salto triplo. Eppure entrambi avevano iniziato con il basket, vincendo il titolo regionale, e solo nel 2017 sono poi passati all’atletica. Magari ispirandosi al padre Andrea, specialista nei 400 e convocato 14 volte dalla Nazionale azzurra. Ai tricolori Juniores, Alberto ha conquistato l’argento nei 400hs mentre Enrico il bronzo nel triplo: entrambi hanno strappato la convocazione per gli Europei Under 20 dove sono però usciti nelle qualificazioni senza poter disputare le rispettive finali. I loro destini sono molto simili se non quasi identici, è stato quindi logico e nello stesso tempo simpatico intervistarli in parallelo.
Entrambi avete ricevuto in ottobre un importante riconoscimento dall’Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia sezione di Ravenna che ha premiato alcuni giovani Under 18 di talento. Cosa ha significato ricevere quel premio?
Alberto: «Una bella gratificazione per la fatica che ogni giorno spendo per allenarmi ed inoltre è anche benaugurante, visto che poi diversi giovani che hanno vinto questo premio sono diventati campioni ed hanno partecipato alle Olimpiadi».
Enrico: «E’ stato un grande onore perché l’atletica non è uno sport molto appariscente e la mia disciplina del salto triplo ha pochissima visibilità ed è quindi molto significativo ricevere un riconoscimento così importante».
A chi vi ispirate?
Alberto: «Il mio idolo non può che essere Edwin Moses, un mito che nel decennio dal 1977 al 1987 rimase imbattuto per ben 122 gare di cui 107 finali sulla distanza dei 400 ostacoli, stabilendo quattro volte il record mondiale della specialità, un’autentica icona dello sport mondiale».
Enrico: «Un mito del salto triplo come Fabrizio Donato, che ha conquistato il bronzo olimpico ed è in possesso del record italiano che ritengo non verrà superato in breve tempo, il più grande azzurro della specialità in assoluto, lo ammiro molto anche per lo stile di salto».
Come è scattata la passione per l’atletica?
Alberto: «Avevo iniziato con il basket ma non mi divertivo troppo e così, anche un po’ influenzato in casa, ho iniziato con l’atletica. Il feeling è scattato subito e mi sono appassionato sempre più».
Enrico: «Concordo in pieno, stesso inizio con il basket e stesse motivazioni per iniziare con l’atletica».
I risultati conseguiti che finora vi hanno maggiormente emozionato quali sono stati?
Alberto: «L’argento ai Tricolori che mi ha fatto guadagnare gli Europei Under 20 e il secondo posto al Meeting internazionale di Bressanone».
Enrico: «Il terzo posto ai campionati italiani ottenuto facendo il record personale nell’ultimo salto che poi mi ha regalato la convocazione agli Europei».
Sogni sportivi nel cassetto?
Alberto: «Continuare a migliorarmi per un giorno poter sperare di qualificarmi alle Olimpiadi e ai Mondiali».
Enrico: «Guadagnarmi la maglia della Nazionale maggiore cercando di rappresentarla al meglio ed ovviamente partecipare ai Giochi».
Se non aveste fatto atletica?
Alberto: «Forse avrei continuato con il basket, ma l’atletica è molto più divertente ed appassionante».
Enrico: «Condivido. Nell’atletica hai maggiori soddisfazioni perché è il frutto singolo del tuo lavoro e della tua fatica ed i risultati se vengono sono merito o demerito tuo e non della squadra, non hai scusanti».
Siete molto bravi entrambi a scuola. Cosa sognate a livello didattico?
Alberto: «Frequento lo Scientifico e mi auguro di laurearmi in ambito scientifico».
Enrico: «Frequento il Classico e mi piacerebbe laurearmi in architettura storica».
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