Perchè è sbagliato fare incontrare i cani al guinzaglio. Parla l'educatrice cinofila Carlotta Nucci

Romagna | 07 Aprile 2024 Qua la zampa
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Proseguiamo la collaborazione con l’educatrice cinofila Carlotta Nucci del centro Wild dog training asd Faenza che sulle pagine di Setteserequi da suggerimenti utili sulla gestione dei nostri pet.Proiettiamoci in un mondo in cui la comunicazione avviene prevalentemente tramite posture del corpo, le distanze e le traiettorie. Per i nostri pet, l’utilizzo della vocalità è spesso superfluo, tanto più che esistono cani che, nella loro genetica di razza, hanno quasi del tutto rimosso questa modalità comunicativa. Tutti i parametri che abbiamo prima citato (posture – distanze – traiettorie) sono fortemente influenzati dalla presenza del guinzaglio che, soprattutto in città, è corto per obbligo di legge. Questo, necessario per la pubblica sicurezza generale, per forza di cose determina una impossibilità dei cani di muoversi come vorrebbero, di scegliere di allontanarsi o sottrarsi ad un incontro (dati gli spazi spesso piuttosto stretti), e spesso è influenzato negativamente dalla nostra azione tensiva nei confronti del guinzaglio stesso: più o meno volontariamente tendiamo ad accorciarlo verso di noi o a direzionare il cane proprio esercitando una trazione quasi costante. Le varie limitazioni imposte dal fatto di essere legati, portano molti cani a comunicare in maniera “errata” perlomeno ai nostri occhi: alzarsi su due zampe, aumentare il passo, abbaiare a distanza. In realtà, queste sono espressioni della loro volontà, come ad esempio di non interagire con quei soggetti, di non aver voglia di approcciarli. Spesso infatti, cani che hanno problemi negli incontri al guinzaglio coi loro simili, hanno comunque la capacità di relazionarsi correttamente quando lasciati liberi in contesti dedicati. Bisogna inoltre sottolineare che se non abbiamo ancora fatto esperienza nell’ambito della comunicazione del cane, potremmo non essere capaci di riconoscere i segnali che il nostro compagno a quattro zampe sta inviando, fraintendendolo e pensando che “voglia solo giocare”. Tuttavia purtroppo quello che a noi umani potrebbe sembrare gioco in realtà tra cani è una comunicazione che potrebbe voler dire ben altro. Ad esempio, quello che ad un occhio poco esperto potrebbe sembrare gioco, in realtà potrebbe essere una qualche forma di prevaricazione. I primi incontri potrebbero anche andare bene, magari abbiamo un cane particolarmente socievole o forse al guinzaglio con noi c’è un cucciolo che non se la sente di reagire al cane che ha di fronte. Ma anche se non parte subito la zuffa, il rischio è quello che comunque tutti gli incontri siano sempre carichi di tensione e quel cane interiorizzi negativamente le esperienze e che prima o poi possa decidere di “dire la sua”. Se aggiungiamo il fatto che il guinzaglio è un sottile, ma potente filo di collegamento cane-padrone, quindi tutto ciò che noi esprimiamo attraverso i micro (o macro) movimenti e le nostre emozioni vengono recepiti immediatamente dal nostro animale.
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