Pallamano, la promozione in A1 del Romagna: «Un lavoro durato 3 anni: è un sogno che si avvera»

Damiano Ventura
«Questa promozione è un sogno che si realizza». E’ un fiume di entusiasmo il presidente Vito Sami, chiamato a commentare la promozione in serie A della «sua» Pallamano Romagna: «Siamo tornati sul massimo palcoscenico nazionale con una squadra giovane e rinnovata ed un progetto di crescita intrapreso tre anni fa e culminato quest’anno con un risultato fantastico. Il merito di questa storica promozione è tutto dello staff tecnico guidato da Domenico Tassinari e composto da Fabrizio Folli e Roberto Chiocchetti. Bisogna ringraziare loro per il grande impegno di questi anni, oltre allo staff medico-sanitario, ai dirigenti e ai giocatori guidati dal capitano Fabrizio Tassinari». La Pallamano Romagna oltre ad essere impegnata con la formazione di serie A2, disputa anche il campionato di serie B con le squadre di Imola e di Faenza. Nel fine settimana si svolgeranno le Final Four promozione attraverso le quali la formazione manfreda, che è qualificata, potrà giocarsi l’accesso alla seconda categoria nazionale. Anche gli Under 20 sono in corsa per un titolo nazionale visto che dal prossimo 2 giugno parteciperanno alle Final Eight di Youth League in programma a Chieti, Pescara e Montesilvano. A tali prestigiosi risultati bisogna inoltre aggiungere i piazzamenti più che soddisfacenti delle varie formazioni giovanili. «È stato un anno ricco di soddisfazioni anche per quanto concerne le giovanili. Molte delle nostre squadre sono arrivate ai massimi vertici delle rispettive categorie - conclude il presidente Sami -, a testimonianza che i risultati della prima squadra sono stati costruiti dal basso in questi anni e che ora ne stiamo raccogliendo i frutti».

IL PERCORSO
Definire sorprendente il risultato conseguito dalla Pallamano Romagna forse sarebbe sbagliato. Se non altro perchè la promozione in serie A era obiettivo della società stessa sin dalla costituzione. Lo ha sottolineato il presidente Sami dicendo che la Pallamano Romagna sta raccogliendo i frutti di un lavoro iniziato dalle categorie giovanili e lo ha ribadito anche il tecnico Domenico Tassinari parlando di «risultato di un lavoro lungo tre anni». Ma se è vero che l’opera è stata portata a termine nei tempi pianificati e nel migliore dei modi è altrettanto vero che questi tre anni non sono stati scevri da difficoltà. Basti pensare alla prima stagione in serie A2 dopo l’unione tra Imola e Faenza, con la dirigenza e gli staff impegnati a 360 gradi nei progetti giovanili, e la prima squadra in serie A2 che in avvio faticò non poco, sia a causa di vari infortuni in cui incorsero tra gli altri Tommaso Albertini prima e Fabrizio Tassinari poi, sia per la fase difensiva «da sistemare al netto dei troppi gol subiti» (una frase ricorrente di coach Domenico Tassinari). Ne seguì un miglioramento graduale che portò in effetti ad ottenere risultati decisamente più performanti ma prima della fine della stagione l’avvento del Covid stravolse completamente ogni piano. La scorsa stagione poi fu inaugurata con l’esclusione in prima battuta della Pallamano Romagna dai campionati a causa di un errore tecnico nella procedura di iscrizione, a cui seguì successivamente una ratifica in virtù della quale la formazione fu inserita nel girone nord con conseguenti lunghe trasferte in Lombardia, Trentino e Austria. Nonostante ciò i romagnoli diedero vita ad un inizio di campionato degno di nota e tanti giovani esordirono in prima squadra. Poi però gli effetti di vari infortuni e soprattutto della pandemia si abbatterono nuovamente sul Romagna. La squadra infatti perse continuità e a rotazione vari elementi tra cui la guida tecnica che fu sostituita in via emergenziale da Fabrizio Folli il quale, insieme al capitano, riuscì comunque a guidare la nave in porto chiudendo la stagione con un buon settimo posto. 

IL CAPOLAVORO
Preparativi, quelli sopra descritti, propedeutici alla stagione gloriosa appena conclusa, in cui si è vista la conferma di numerosi giovani di belle speranze, l’exploit Lo Cicero, il ritorno di Rotaru e Dall’Aglio (nonchè del pubblico), un attacco ispirato, una difesa stoica quanto arcigna, una serie positiva da record, e un nuovo testa a testa con Cingoli. Infine le Final Six, e il capolavoro promozione nonostante assenze eccellenti e gare ravvicinate. Come riferisce il tecnico «merito della difesa e dei ragazzi, quasi tutti del territorio. Questa realtà è figlia del progetto di Fabrizio (Tassinari, ndr) per la cui realizzazione ci eravamo dati tre anni di tempo. Abbiamo lavorato a testa bassa e abbiamo raggiunto un traguardo prestigioso». Ora alla società non resta che pianificare la serie A1, «un campionato che richiede organizzazione e risorse da reperire».