Palcoscenici «caldi» da Faenza a Ravenna, tra risate e classici del Novecento
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È il Novecento è il vero protagonista dell’intensa settimana teatrale che in provincia di Ravenna si apre proprio nel capoluogo, alle 20.30 al teatro Alighieri, con il ritorno dell’opera e in particolare di Puccini, autore dela Manon Lescaut diretta da Aldo Tarabella e in replica domenica 20 alle 15.30. Scritta da Puccini a fine ‘800, l’opera fu un crocevia fondamentale per il compositore, al quale arrise in occasione del debutto (1893, a Torino) un successo clamoroso, facendo dell’opera quasi un canovaccio su cui basare i futuri e sempre più ambiziosi lavori. Con le scene di Giuliano Spinelli e sotto le luci di Marco Minghetti sfileranno dieci cantanti, sorretti musicalmente dall’orchestra Cherubini diretta da Marco Guidarini e addizionata del coro Archè. Lo spettacolo è co-prodotto dal teatro Alighieri insieme al Giglio di Lucca, il Comunale di Modena il Galli di Rimini, il Comunale di Ferrara e il Verdi di Pisa.
Restando su Ravenna, al Rasi martedì 22 andrà in scena l’istrionico attore Roberto Latini col monologo In Exitu, tratto dall’omonimo romanzo di Giovanni Testori. Al centro della narrazione la parabola di vita di un povero Cristo, immerso in nebbie interiori e urbane nella Milano degli anni Ottanta, fra tossicodipendenza e omosessualità. Un ritratto del disfacimento umano, forgiato da un linguaggio che sfida la fonetica e la sintassi, come fosse la parola stessa ad essere deposta dalla croce.
Restando in città ma passando sul palcoscenico dell’Alighieri, giovedì 24 è prevista la prima delle quattro repliche di Ottocento, spettacolo che riporta in città le Belle Bandiere, ossia Elena Bucci e Marco Sgrosso. L’obiettivo p quello di far risuonare gli umori di un intero secolo, intriso di cultura e passioni. Un affondo dal quale emergono le vitali contraddizioni che nutrono ancora il presente. Un rapimento del cuore per l’intensità di opere e vite che, paragonate a certi impauriti conformismi di oggi, ci fanno riflettere sul nostro concetto di felicità, dignità e pienezza.
Spostandoci a Russi, da dove le Belle Bandiere vengono, martedì 22 alle 20.45 il teatro Comunale ospiterà l’allestimento che il regista Yannis Kokkos ha elaborato dell’Enrico IV di Pirandello. L’idea è quella di portare alle estreme conseguenze scenica il testo pirandelliano, trasformando lo spettacolo in una seduta psicoanalitica dalla quale lo spettatore uscirà con molti quesiti sul suo vissuto.
Decisamente più leggero, ma tutt’altro che superficiale, lo spettacolo che propone il teatro Masini a Faenza mercoledì 23 alle 21. Per l’occasione Chiara Francini e Alessandro Federico saranno protagonisti della commedia Coppia aperta quasi spalancata, scritta niente meno che da Dario Fo e Franca Rame per celebrare il ruolo della donna all’interno della coppia. Una favola tragicomica che racconta le differenze tra la psicologia maschile e quella femminile, portando in scena una certa insofferenza nei confronti della monogamia.
La sera prima, martedì 22, sempre al Masini andrà invece in scena per la prima volta a Faenza Il defunto odiava i pettegolezzi, ossia l’ultimo atto del progetto che la compagnia manfreda Menoventi ha dedicato a Vladimir Majakovskij, a partire dagli scritti e dalle riflessioni di Serena Vitale. Negli ultimi anni di vita, il poeta sovietico iniziò a disseminare poemi e commedie con rimandi al viaggio nel tempo. Decise di rivolgersi direttamente ai posteri, la resurrezione divenne un tema ricorrente. Forse perché stava demandando la propria felicità a un mondo a venire.
Eclettico e sorprendente, infine, lo spettacolo in programma al teatro Walter Chiari di Cervia giovedì 24, dove alle 21 Claudio Lauretta porterà in scena le sue Imitamorfosi. In arte Mister Voice, Lauretta è un formidabile imitatore: replica le voci, la fisionomia ma anche il loro modo di pensare e di esprimersi dei suoi personaggi. L’idea è quella quindi di fondere l’imitazione con la metamorfosi, indi l’attore, il cantante o il politico di turno viene riproposto in modo fantasioso, svelandone i tic e le manie comportamentali. (f.sav.)