Nel ravennate medici a casa dei pazienti Covid. E arriva un nuovo farmaco
Silvia Manzani
«La vera scommessa è tenere a casa le persone, anche perché la stragrande maggioranza di chi si ammala di Covid-19 non ha bisogno di macchinari specialistici ma solo di essere diagnosticato precocemente e tenuto in costante osservazione». Mauro Marabini (nela foto), direttore del Dipartimento di cure primarie dell’Asl, parla così dell’ultimo tassello che è stato posizionato per completare la rete territoriale: si tratta delle Unità speciali di continuità assistenziale, una ventina di medici che su tutta la provincia di Ravenna sono a disposizione dei pazienti segnalati dai medici di medicina generale per le visite a domicilio: «In questa maniera abbiamo messo a completo regime il sistema che era già composto da medici di base, guardia medica, 118, Croce Rossa, 118 e assistenza infermieristica domiciliare. Siamo, ora, in grado di dare una risposta a tutte le evenienze. Chiaramente, a casa, visitiamo i sintomatici che abbiano reale bisogno, quelli sospetti o quelli da poco usciti dall’ospedale che abbiano esigenza di essere visti. Insomma, l’unico discrimine lo detta lo stato di necessità». I medici delle Usca sono in generale giovani e provengono da esperienze diverse: «C’è chi ha lavorato in guardia medica, chi in ospedale, chi sta seguendo il corso per diventare medico di medicina generale. Sono persone inquadrate diversamente ma con una grande disponibilità a lavorare in prima linea, sul fronte territoriale. Sono ovviamente provviste di tutti i dispositivi che garantiscono loro la sicurezza quando entrano a casa dei pazienti». Nel frattempo, oltre al trattamento con farmaci anti-febbrili cosiddetti «da banco», anche nel Ravennate da qualche giorno le farmacie ospedaliere mettono a disposizione per i sintomatici, anche con una sintomatologia moderata, un nuovo farmaco – il Plaquenil idrossiclorochina - indicato come utile per ridurre l’evoluzione della malattia verso quadri clinici più gravi: «Si tratta di un medicinale con azione anti-virale e anti-infiammatoria che deve essere prescritto dal medico di base. Si tratta di un’arma in più che prima non avevamo».