MotoGp, intervista a Loris Capirossi: «L’ultima volta di Valentino a Misano: saremo tutti disorientati ed emozionati»

Romagna | 22 Ottobre 2021 Sport
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Tomaso Palli
A casa sua, sul circuito di Misano intitolato all’amico fraterno tragicamente scomparso dieci anni fa, Marco Simoncelli. Nel weekend Valentino Rossi correrà per l’ultima volta, in sella ad una MotoGp nel Gp dell’Emilia-Romagna davanti a quelli che da sempre sono i suoi tifosi. Quello che andrà in scena domenica, al termine di quei 27 giri che potrebbero laureare il francese Fabio Quartararo nuovo campione del mondo, non è dato sapersi. Si può solo immaginare lo spettacolo, il tributo, gli applausi e le lacrime nell’ammirare gli ultimi chilometri e poi gli ultimi metri di una leggenda planetaria che ha deciso di dire basta. The last dance! La data di domenica è da tempo cerchiata sul calendario perché tutti, in un modo o nell’altro, nel corso degli ultimi 26 anni, sono stati sfiorati da Valentino Rossi, probabilmente durante una noiosa giornata domenicale. Una scelta «importante e coraggiosa», le parole social di un altro grande amico del Dottore, Loris Capirossi, ex pilota romagnolo di Borgo Rivola, oggi in direzione gara MotoGp. Lui che proprio a Misano, in quell’oramai lontano 2011 che portò via il Sic, decise di annunciare il suo ritiro.
Capirossi, Valentino ha detto di essere entrato in paranoia. Ma cosa significa?
«Che stai andando incontro al momento in cui tu diventi spettatore nel mondo in cui hai sempre vissuto come protagonista».
Come andare in pensione? 
«È diverso! Sono 26 anni che è in questo mondo, si sente un po’ a casa. Arrivare a tre gare dalla fine del campionato, dalla fine della sua carriera da motociclista, crea un po’ di tensione e porta un po’ di disturbo. Per tutta la vita hai fatto questo, ma da domani cambia. Ed è vero, la sua vita cambierà perché non sarà più un pilota della MotoGp, ma comunque resterà un pilota e lo sarà per sempre». 
Lei annunciò il suo ritiro proprio a Misano.
«Credo di aver vissuto il tutto in maniera diversa da come la vivrà lui. Forse perché dichiarai proprio a Misano che mi sarei ritirato, ma sono certo che anche per lui sarà emozionante».
Ci spieghi.
«Ogni volti che esci in pista ti guardi intorno, cerchi il pubblico, percepisci le facce delle persone e le loro reazioni. Valentino ha fatto la storia di questo sport e pensare che quello di domenica possa essere l’ultima volta in MotoGp a Misano… beh, fa strano a lui ma fa strano anche al pubblico».
Cosa vi aspettate nel fine settimana?
«Sarà un weekend pieno di emozioni forti e tifosi che vorranno assistere all’ultima gara di Valentino in Italia. E fortunatamente il meteo sembra clemente: era la cosa che più ci preoccupava perché non è mai stato fatto un gran premio a fine ottobre a Misano».
Un podio o una vittoria. È ancora possibile un exploit finale di Rossi?
«Conosco molto bene Valentino e altrettanto il suo talento, il potenziale che ha. Se riuscisse a fare una super gara non mi stupirebbe perché è un grande campione. Io ci spererei tantissimo nel vederlo di nuovo lottare con i primi e soprattutto, ritrovarsi lì davanti, sarebbe una grande soddisfazione per lui. Ed è una cosa che potrebbe realmente capitare, perché no. E magari già a Misano! Io sarei molto contento». 
Il ritiro e poi… diventerà padre. Tutto perfetto? 
«Il figlio sarà una delle più grandi soddisfazioni che Valentino avrà dalla vita. È capitato tutto nel momento giusto però ha una età che non gli permetteva di correre tantissimi anni di più. E soprattutto, se non riesce ad essere competitivo, diventa difficile continuare. Quest’anno fatica più del solito, ma gli auguro di fare le ultime tre gare alla super grande per una soddisfazione soprattutto personale. Perché, diciamo la verità: lui non deve dimostrare niente a nessuno. Il suo talento non è discussione e non lo sarà mai».
Non deve dimostrare eppure ha ricevuto diverse critiche sul perché non si sia ritirato prima. 
«Ha fatto quello che si sentiva. Ciò che circola intorno sono solo voci, persone che tante volte parlano per parlare. È sempre facile attaccare o colpevolizzare qualcuno. Valentino ha fatto ciò che ama di più per tutta la vita e, se si è sentito di ritirarsi a 42 anni, ha fatto benissimo a farlo».
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