Motociclismo, verso il weekend del Mugello con un dilemma: Bastianini è da titolo? Rispondono Reggiani, Sanchini, Capirossi e Cereghini

La gara della verità, perché questo il Mugello sarà. Innanzitutto per vedere come reagirà il pubblico italiano nel «dopo Valentino» e poi anche per capire davvero se la passione è ancora alta. Ma soprattutto perché, dopo una partenza da applausi, sarà interessante capire se veramente il Mondiale potrà offrirci un Team Gresini vincitore della sfida finale grazie ad Enea Bastianini, vera sorpresa del campionato. E’ davvero un Team Gresini da titolo? La risposta l’abbiamo affidata a quattro esperti: Loris Reggiani, Mauro Sanchini, Loris Capirossi e Nico Cereghini. 

PERCHE E' DA TITOLO

Loris Reggiani: «Enea ha dimostrato, per il momento, di essere forse il più forte in pista ed inoltre è anche dotato di un buon pacchetto per vincere ancora tante gare. Come ha vinto queste prime tre (in Qatar, Gp delle Americhe e in Francia, ndr) potrà vincerne altrettante e quindi, quando cominci a vincere più di sei gare in un singolo campionato, puoi anche pensare di portarlo a casa». 
Mauro Sanchini: «Guida molto bene, è veloce e riesce ad esserlo nell’ultima parte di gara. In MotoGp può fare una grande differenza. L’anno scorso non era impeccabile nel giro secco e in qualifica mentre quest’anno sembra aver risolto e migliorato entrambe. È molto forte in frenata e sa quindi come tirar fuori un punto di sorpasso. È poi assistito da un team che sta facendo un capolavoro con una super moto valida e versatile».
Loris Capirossi: «Doverosa premessa: a fine maggio è davvero difficile sbilanciarsi e fare un pronostico. Però vanno anche riconosciuti alcuni dati oggettivi, come il risicato distacco dal primo posto di Quartararo e soprattutto il numero di vittorie. Nessuno ha vinto come o più di Enea finora. Ha una moto affidabile e collaudata, con la quale c’è un’ottima intesa. E, guardando il Mondiale, non c’è un dominatore».
Nico Cereghini: «Enea può vincere il Mondiale perché è molto veloce ed ha una bellissima squadra, da Giribuola all’équipe tecnica, di primissimo livello. E poi non credo che Ducati vorrà farsi scappare l’occasione di un titolo che manca dal 2007 con Stoner. In più, nonostante qualche circuito che si è rivelato critico, sta dimostrando una bella costanza: tre vittorie su sette gare sono già una bellissima media».

PERCHE' NON E' DA TITOLO

Loris Reggiani: «Quando non trova la quadra nella messa a punto, arriva troppo indietro. Dovrebbe imparare a limitare i danni e arrivare nei cinque. E poi, forse, non si trova nel posto giusto: la moto ufficiale con Bagnaia è molto competitiva e non credo che in Ducati abbiano voglia di perdere un Mondiale col team interno a favore di uno esterno. E quindi, secondo me, potrebbero non appoggiarlo fino in fondo».  
Mauro Sanchini: «Potrebbe non vincerlo perché è solamente al suo secondo anno di MotoGp ed ha ancora tanta strada da fare. Potrebbe poi incontrare alcune piste che, nonostante sia alla seconda stagione, sono nuove in sella ad una MotoGp. E sul bagnato è più vulnerabile non avendo ancora dimostrato la stessa costanza vista sull’asciutto. Potrebbe non vincerlo… ma deve vincerlo».
Loris Capirossi: «La stagione è ancora lunghissima e presenta tantissime difficoltà, guai a illudersi. La mancanza di un dominatore è un fattore positivo, ma allo stesso tempo allarga di molto il ventaglio dei protagonisti: basta poco per guadagnare punti, ma anche per perderli. Per fare un ulteriore salto di qualità Enea dovrebbe migliorare nelle qualifiche».
Nico Cereghini: «A mio avviso un team satellite non può vincere il titolo mondiale della MotoGp perché di fatto, a livello storico, non è mai successo. E poi perché l’attuale leader della classifica Quartararo, con la sua Yamaha ufficiale, è un rivale molto forte che ha già vinto il titolo (campione del mondo in carica, ndr) ed è quindi uno che si può ripetere con grande sicurezza».