Motociclismo, un anno senza Gresini, il figlio Lorenzo: «Mio papà ci ha insegnato a essere sempre di buon umore»
Lorenzo Gresini, cosa le manca di più di suo padre ad un anno dalla sua scomparsa?
«La sua presenza, sempre molto importante. E poi lui come persona, con il suo carattere allegro e giocoso: è sempre stato divertente passare del tempo con lui. Poi nel lavoro, una guida per me: ha creato dal nulla un’azienda come la Gresini Racing e io l’ho sempre ammirato per i grandi traguardi che ha raggiunto».
Com’è stato questo ultimo anno?
«Sicuramente non facile. Bisogna abituarsi a tante cose cambiate e che cambiano ancora oggi. Impegnativo dal punto di vista emotivo e lavorativo perché le responsabilità sono inevitabilmente aumentate. Siamo rimasti uniti come famiglia e abbiamo centrato l’obiettivo che si era posto lui, il suo grande sogno. Ma non nascondo i molti dubbi iniziali da parte nostra: non avendo mai fatto un lavoro del genere, ti ritrovi da un giorno all’altro con tante cose difficili da mettere insieme. Ci siamo riusciti e sono contento perché so che in qualche modo ci ha guardato, seguito e lo sta facendo anche ora. Ed è fiero di noi perché non si sarebbe mai aspettato questa nostra decisione, quella di intraprendere questa strada con il team».
In quanto suo padre è ancora presente in ciò che fate?
«Sempre e al 100%, nelle nostre giornate e in tutti i nostri progetti. Non solo in noi ma in tutte le persone che lavorano con noi. È grazie a lui che abbiamo deciso di continuare, la forza che ci ha trasmesso nonostante le varie tragedie vissute, dopo Daijiro (Kato, ndr) e il Sic (Marco Simoncelli, ndr). Abbiamo preso esempio da lui per caricarci di energia, quella che ci sta portando avanti. Sempre con il suo spirito, più o meno».
Qual è l’insegnamento più grande che le ha lasciato?
«L’essere sempre di buon umore, o cercare di esserlo sempre, con un atteggiamento scherzoso. Penso che sia fondamentale nella vita essere allegri, non farsi buttare giù dalle cose che ci capitano. Questo era il suo spirito: da ogni cosa negativa che accade, bisogna cercare il buono trasformandola in un’opportunità di crescita».
Come è cambiato oggi il suo lavoro nell’azienda?
«Mi occupavo delle registrazioni contabili mentre ora, nell’amministrativo, tocco con mano cose che prima vedevo solo sulla carta. Seguo i mezzi aziendali, il magazzino, l’ufficio acquisti… è cambiato il modo di vedere le cose, diciamo così».
E quali obiettivi per la stagione 2022?
«Ottenere i risultati migliori possibili. Abbiamo due piloti fantastici, entrambi scelti da Fausto. Le aspettative sono alte: il nostro impegno è tanto così come quello dei piloti che stanno dando il massimo per il progetto. Speriamo di riuscire ad ottenere buonissimi risultati». (t.p.)