Motociclismo, Team Gresini, che partenza per Alex Marquez: «Non pensavo di iniziare così forte»

Massimiliano Regazzi
Certo, il momento è complicato per la MotoGp, ma prima di parlare bisognerebbe informarsi. Il dominio Ducati nella massima serie del motociclismo deve far riflettere, ma non fare gridare allo scandalo. Ad esempio, tra la fine degli Anni Sessanta e l’inizio degli Anni Settanta, quando la Honda si ritirò, la Mv rimase praticamente da sola a correre, prima dell’arrivo della Yamaha. E non deve poi far gradire allo scandalo il fatto che ci siano Ducati dappertutto. La casa bolognese ha fatto una gran moto anche per i privati, come in passato hanno fatto Porsche e Bmw nelle gare di turismo a quattro ruote o come al stessa Ducati è riuscita a fare a suo tempo in Superbike. Ed il risultato di Termas, in Argentina, lo conferma. Grazie anche a coperture Michelin che sulla pioggia sono opere d’arte, lo spettacolo non è mancato, con la vittoria andata al riminese Marco Bezzecchi, che di fatto ha regalato la prima vittoria in MotoGp a Valentino Rossi nelle vesti di proprietario di un team, precedendo un redivivo Johann Zarco, ed udite udite, un grande Alex Marquez con la Ducati Gresini. Un risultato che, campanilismi a parte, consideriamo alla stessa stregua di una vittoria. Diciamocelo pure, pochi come Alex hanno pagato il fatto di essere fratello di, e per di più parente di un pilota assolutamente odiato in Italia ed anche la pole del sabato non è bastata. Non è bastato il quinto posto nella gara sprint, ma forse inizieremo a pensare che Alex Marquez è davvero un pilota completo: «Abbiamo fatto una gara intelligente - ha analizzato Marquez - dove era importante rimanere in piedi e fare punti. È stata una gara lunghissima e i risultati che abbiamo portato a casa li avrei firmati prima di partire per l’Argentina. Andiamo via molto soddisfatti, Zarco aveva qualcosa in più nel finale e va bene così. Non mi immaginavo un inizio di stagione così, forse essere quarti in campionato non è la nostra posizione reale, ma intanto miglioriamo giorno dopo giorno e siamo lì». Il risultato di Termas, tra l’altro, ha anche riportato sul podio Marquez 2 dopo quasi 900 giorni (Aragon 2020) e questo è sicuramente un altro buon segno, come lo sono la quarta posizione nel Mondiale a 33 lunghezze, tra l’altro primo spagnolo in campionato. Ma se Marquez ride, Fabio Di Giannantonio può smettere di piangere. Nonostante un inizio di campionato non ottimale, il romano ha ritrovato se stesso e già il 12° posto nella gara sprint lo ha caricato, tanto da definire questa prova «forse la mia miglior gara in MotoGp fino ad ora». In gara poi la conferma con il decimo posto: «Un weekend davvero molto positivo, ed è il primo in cui mi sono sentito davvero competitivo. In gara bene, siamo partiti a fuoco e all’inizio ero davvero veloce. Da metà gara in poi qualcosa non ha funzionato con l’elettronica e non riuscivo più ad uscire forte dalle curve e purtroppo mi hanno passato in tanti. Dobbiamo lavorare molto sotto quell’aspetto e speriamo di essere pronti ad Austin per essere protagonisti», ha chiosato il Diggia. In Moto 2 il Team Gresini esce tutto sommato abbastanza bene grazie al settimo posto di Filip Salac che non perde il contatto con la parte alta della classifica, mentre da rivedere Alcoba fuori dalla zona punti. Intanto a Jerez primi test della MotoE con le nuove Ducati full electric, dove Matteo Ferrari ha già fatto capire che il torneo iridato è alla portata. Il Mondiale si ferma per un weekend e tornerà il 16 aprile negli Usa, ad Austin (Texas).