Motociclismo, l'arrivo di Marc Marquez al Team Gresini dal 2024: il parere degli esperti Reggiani, Boselli e Cereghini

Romagna | 22 Ottobre 2023 Sport
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Era nell’aria da diverse settimane, è ufficiale dallo scorso 12 ottobre. Il sogno della famiglia Gresini è diventato finalmente realtà: dalla prossima stagione Marc Marquez sarà il nuovo alfiere del team faentino in MotoGp al fianco del fratello Alex. Una coppia da sogno, quella formata dai fratelli Marquez, con Marc che si rimetterà completamente in gioco in una squadra satellite che ha già dimostrato di saper dire la sua da quando è tornata in maniera indipendente nella classe regina: «Per la Gresini Racing - ha spiegato Nadia Padovani - è un momento storico. Il fatto che Marc abbia scelto di correre con noi nella prossima stagione è assolutamente fantastico. In meno di una stagione ci siamo affezionati tantissimo a suo fratello, e alla stessa maniera accoglieremo Marc, convinti che abbia tutto il potenziale per essere subito competitivo in sella alla Desmosedici Gp23. Infine un ringraziamento doveroso a Fabio Di Giannantonio per la sua professionalità a cui auguriamo il meglio per il suo proseguo di carriera». Ma che tipo di rapporto sarà quello tra il fuoriclasse spagnolo e il Team Gresini? Abbiamo coinvolto tre esperti, ai quali abbiamo rivolto altrettante domande.
1) Cosa potrà dare Marquez a Ducati e, nello specifico, al Team Gresini?
2) E viceversa: cosa darà Ducati, e un sempre più competitivo Team Gresini, a un otto volte campione del mondo come Marquez?
3) Questo Marquez e questa Ducati: potrebbe essere un binomio da titolo? 

LORIS REGGIANI
1) «Non credo che a Ducati possa portare qualcosa. Invece, al Team Gresini, porterà grande visibilità e un ritorno di immagine importante. Mentre, a livello di risultati, fatico ad interpretare, oggi, Marc Marquez perché non so se possa tornare il Marquez che abbiamo conosciuto oppure se si stia portando ancora dietro dei postumi psicologici dovuti a cadute e infortuni. Questo lo dirà solo il tempo: il prossimo anno o, magari, quello dopo ancora». 
2) «Marquez è abituato ad essere in un team ufficiale, lo è sempre stato. È però evidente che in Gresini non possano garantirgli tutto ciò a cui è abituato. E forse, per questo, rimarrà un po’ deluso. Ma va in Ducati per ritrovare quei risultati che, da un po’ di tempo, non riesce più ad ottenere con la Honda. Il team Gresini è riuscito a far vincere il bravo Bastianini ma anche il fratello di Marquez (Alex, ndr) che invece reputo meno bravo, lo ha fatto con una moto clienti e perciò credo che possa fare molto bene con Marc, e viceversa. Continuano a dire che non avrà una moto ufficiale, e anche io penso sia così, ma credo anche che ci possa essere già un accordo per un secondo anno, anche se non lo dicono. Ecco, in un’eventuale seconda stagione, probabilmente, inizieranno a garantirgli ciò che vuole. Ma finché Ducati lotta contro se stessa, che vinca Bagnaia, Bastianini, Martin o Marquez, beh… a loro non cambia molto». 
3) «Sì, potrebbero esserlo. La moto di quest’anno la conosciamo e quella dell’anno prossimo sarà più o meno simile, le differenze saranno minime perché non credo vadano a stravolgere un progetto vincente. Marc Marquez, dovesse ritornare quello che era, o anche solo al 90% di ciò che è stato, resta un pilota, con quella moto, che può puntare al Mondiale».

ANTONIO BOSELLI
1) «Al Team Gresini, che ha avuto l’intuizione, in estate, di far salire Marc Marquez sulla Ducati, porterà sicuramente una grandissima visibilità, quella che solo un pilota così ti può dare. Si tratta di uno dei movimenti di mercato più importanti, una spinta anche in termini di sponsorizzazioni. A livello tecnico, sarà notevole l’apporto nella crescita di un team privato molto prestigioso dove il nome di Marc spicca nella storia. Accanto a questo Ducati, nella figura di Gigi Dall’Igna, ha avallato una scelta che potrebbe avere un impatto importante sull’intero mondo Ducati. Marquez garantirà impegno, professionalità e talento, ma servirà capire come si sposerà con Ducati». 
2) «Il team Gresini garantirà un pacchetto di altissimo livello: un capo tecnico esperto come Frankie Carchedi, campione del mondo con Joan Mir, a una squadra di meccanici collaudata. Il tutto in un ambiente incentrato e concentrato solo sulle corse e con una connotazione familiare. E non è solo per la presenza del fratello nell’altro lato del box, ma proprio per l’impronta che il team ha, dai tempi di Fausto Gresini ad oggi. Ducati garantirà la moto dell’anno precedente, quella oggi di Martin e Bagnaia: un pacchetto di altissimo livello, a fine ciclo ma sviluppato al massimo, che, come visto con Bastianini (2022, ndr), sarà competitivo. In più, ai piloti che se lo meritano, Ducati concede sempre aggiornamenti durante l’anno». 
3) «Se facessimo oggi un sondaggio nel paddock, nessuno potrebbe escludere che sarà competitivo o vincerà delle gare. Il titolo mondiale è un obiettivo molto alto, ma mi risulta difficile mettere dei limiti in questo momento e dallo scenario dell’anno prossimo non escluderei nulla. Certo, troverà avversari straordinari: da Bagnaia, con un talento smisurato e un’esperienza importante, a Martin, fino allo stesso Bezzecchi, tra i più giovani». (t.p.)

NICO CEREGHINI
1) «Credo possa fare benissimo nonostante non sia proprio tutto chiaro. Sicuramente porta molto interesse verso il team Gresini che ha messo a segno un’operazione capolavoro assicurandosi un otto volte campione del mondo come Marc Marquez capace di attirare, fin da subito, tantissima curiosità. Credo però che il passaggio di Marquez al team Gresini non faccia bene alla MotoGp perché Ducati è già fortissima mentre Honda, già debole, si è ulteriormente indebolita: l’operazione, sul piano delle forze in campo, non è tra le più intelligenti».
2) «Sul team Gresini non ci sono dubbi, sono davvero molto bravi. Hanno fatto molto bene l’anno scorso, con Enea Bastianini, proseguendo l’ottimo lavoro anche quest’anno. Ducati, da quello che sappiamo, garantirà la Desmosedici 2023, non l’ultimissima che è prerogativa degli ufficiali, i due piloti del team interno e i due di Pramac. Ma i dubbi sono tanti: cosa accadrà dopo il 2024? C’è già un programma per il 2025 e gli anni successivi? Perché, per molti, è difficile comprendere l’accordo di un solo anno. Ducati si porta in casa un campionissimo nonostante abbia già ottimi piloti e questo rischia di diventare un’incognita. Mi sembra che ci siano tanti elementi di disturbo per un’operazione di cui, forse, non sappiamo tutto».
3) «Può vincere gran premi, ma può addirittura lottare per il Mondiale. Sulla carta, chiaramente, Marquez è capace di tutto e credo che fisicamente abbia recuperato. Bisognerà vedere i suoi fantasmi e la sua incredibile voglia di vincere che spesso, negli ultimi anni, lo ha fregato: non è detto che non influenzi anche la sua esperienza in Ducati. Può vincere il Mondiale? Assolutamente sì, ma può anche creare una grande baraonda dentro Ducati. Speriamo che possa andare per il meglio perché, mi ripeto, non è tutto chiaro». (t.p.)
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