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Motociclismo, intervista al ravennate Tardozzi: "Ducati, con Miller e Bagnaia un Mondiale da protagonisti"

Romagna | 31 Gennaio 2021 Sport
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Gabriele Cocchi
Il 2020 non è certo stato l’anno della Ducati. Dopo il forzato forfait di Marquez, si considerava Andrea Dovizioso uno dei maggiori candidati al titolo se non altro perché era reduce da tre anni dall’essere vicecampione proprio dietro allo spagnolo, ed invece a dettare legge sono state prima le Yamaha fino a metà stagione poi le Suzuki. Per la «rossa» di Borgo Panigale la stagione si è chiusa con due soli successi, quello di Dovizioso in Austria e di Petrucci a le Mans (entrambi sostituiti il prossimo anno), ma con la conquista del titolo costruttori che è il secondo nella storia della Ducati in MotoGp dopo quello del 2007. Il team manager ravennate Davide Tardozzi traccia un bilancio, prima di guardare avanti: «Siamo ovviamente contenti del titolo costruttori, ma la stagione è stata deficitaria perché tutti ci aspettavamo di più».
Soprattutto cosa è mancato?
«La continuità di Dovizioso, con il suo stile di guida non è riuscito a trovare il giusto feeling con le gomme».
Ha condizionato il fatto di disputare spesso la doppia gara sullo stesso circuito?
«Non credo più di tanto ed è stata sicuramente la migliore soluzione possibile per potere dare la giusta valenza al mondiale».
Al posto di Dovizioso e Petrucci, arriveranno nel team ufficiale Miller e Bagnaia. Cosa si aspetta?
«Hanno talento e sono giovani, ci permetteranno di guardare al futuro con ottimismo e con la costante voglia di migliorarci. Entrambi hanno già dimostrato di riuscire a sfruttare il potenziale della nostra Desmosedici meritandosi il passaggio nella squadra ufficiale, è una scelta lungimirante, ci aspettiamo molto da loro, anche perché sono piloti differenti e ritengo possano completarsi ed integrarsi nel migliore dei modi. Credo e spero che possano lottare anche per il titolo, soprattutto Miller».
E dagli altri piloti Ducati cosa si aspetta?
«Zarco ha esperienza e penso possa confermarsi ad alto livello, ai giovani Martin, Bastianini e Luca Marini diamo il tempo di fare esperienza nella categoria».
Come soluzioni tecniche Ducati nel 2021 da dove ripartirà?
«Saranno attuate alcune variazioni soprattutto in relazione al problema con gli pneumatici, ma occorre dire che per restrizioni dovute al Covid il regolamento prevede che non possono essere portate modifiche importanti e quindi ritengo che i valori si discosteranno poco da quelli visti negli ultimi mesi».
Non ci sarà quindi una nuova Ducati?
«No, arriverà nel 2022».
Che Mondiale potrà essere?
«Sicuramente molto aperto ed equilibrato, con le Suzuki leggermente favorite perché hanno dimostrato maggiore guidabilità e maneggevolezza con Mir che, dopo avere vinto il titolo con pieno merito, potrebbe anche ripetersi, ma potrebbero esserci anche le Ktm ed anche le Yamaha. Discorso a parte per Marquez: se non sarà condizionato dall’infortunio come mi auguro e se ci sarà dall’inizio sarà tra i favoriti con la sua Honda per tutto quello che aveva dimostrato, ma sicuramente troverà un campionato diverso e di livello maggiore da come lo aveva lasciato».
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