Motociclismo, intervista a Locatelli (Team Evan Bros): "Dal sogno Mondiale all’incubo: i miei giorni a due passi dal virus"

Romagna | 24 Aprile 2020 Sport
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Gabriele Cocchi
E’ un periodo molto delicato per tutti, a causa dell’emergenza legata al Coronavirus, ma lo è ancora di più per chi vive a due passi dai focolai e dalle zone rosse, più colpite dal virus e dalle tragedie. Andrea Locatelli, pilota del team ravennate Evan Bros Bardhal nel mondiale Supersport, è di Alzano Lombardo e sta vivendo settimane davvero tremende. Che ha scelto di raccontare.
Come sta vivendo questo periodo di stop forzato?
«Avevamo disputato la prima corsa del mondiale e dopo il rientro dalla gara australiana, non essendo ancora stato fermato praticamente nulla, mi sono stabilito una decina di giorni a Ravenna, dove ho continuato ad allenarmi sia in palestra che nella pista da cross ravennate insieme a Caricasulo. Poi le cose sono precipitate velocemente e per essere vicino alla mia famiglia sono rientrato a casa a Selvino, che è un comune della bergamasca in Val Seriana, a pochi chilometri da Nembro. Fortunatamente sto bene e non ho avuto lutti ed al riguardo incrocio fortemente le dita, ma la situazione è veramente molto allarmante, da parte mia cerco ovviamente di rispettare le regole stando in casa o nel giardino, dove riesco ad allenarmi facendo soprattutto esercizi a corpo libero».
Campione italiano in Moto 2 nel Civ 2013 con cui si guadagna anche le wild card per correre al Mugello ed a Misano nel motomondiale, con la scuderia del Team Evan Bros ha corso da debuttante la prima e unica gara finora disputata in Supersport, con tanto di vittoria. La stagione era cominciata davvero bene…
«Non conoscevo la categoria, ma è stato un passaggio molto semplice perché agevolato dal fatto che il Team Evan Bros rappresenta il meglio che potessi pretendere e mi sono subito trovato molto bene sia con la moto che con tutta la squadra fin dai primi test, trovando attorno a me tanta fiducia e le migliori condizioni per esprimermi. A Philip Island era andato tutto alla perfezione: un week end perfetto ed il brivido della vittoria che a livello mondiale mai avevo assaporato. Poi ci siamo trovati di fronte ad una situazione che in brevissimo tempo ha cambiato totalmente la realtà delle cose ed ovviamente le priorità sono diventate altre: adesso rimango in attesa degli sviluppi, sarebbe molto bello che si tornasse alla normalità nel giro di qualche mese, per poi ripianificare il resto della stagione».
E’ di questi giorni la decisione ufficiale dell’annullamento della gara di Imola, che quindi non verrà recuperata.
«La situazione generale è leggermente migliorata, ma ancora molto grave e di giorno in giorno apprendiamo di gare posticipate. Ora anche quella di Imola, che è stata addirittura annullata, e ciò dispiace molto perché il mio team è molto legato a quel circuito, un vero peccato. La prima gara in calendario al momento è quella di Donington del 5 luglio, se proprio non si dovesse riuscire a ripartire da quella gara speriamo di poterlo fare da quella successiva in Germania ad inizio agosto».
Nel caso si possa ripartire, quale situazione si aspetta?
«Mi aspetto innanzitutto che ci venga lasciato il tempo adeguato per allenarci come si deve: i piloti devono ritrovare la condizione e le squadre devono riassestarsi, attendendosi a determinati parametri e norme di sicurezza che verranno imposte nei box e nel paddock. L’organizzazione ha fatto sapere che è molto impegnata nel cercare di tornare a correre in totale sicurezza e questa è la cosa più importante per tutti».
Cancellata Imola, delle 12 gare previste, una l’ha vinta e ne rimarrebbero quindi 10 da disputare tra cui quella di Misano, spostata al 9 novembre come ultima del calendario e che quindi potrebbe essere decisiva per l’assegnazione del titolo.
«Sarebbe molto bello concludere bene la stagione proprio a Misano, un altro circuito di casa per il mio team. Non ci resta che attendere, con fiducia».
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