Motociclismo, il Team Gresini al comando del Mondiale: Alex Marquez come Gibernau e Bastianini

Per un Marquez, Marc, che scivolando sul cordolo umido di Austin lascia la testa del Mondiale, ce n’è un altro, Alex, che ne prende il posto e, per la prima volta in carriera, si trova a guidare la classifica di MotoGp (con un solo punto sul fratello e 12 su Pecco Bagnaia). Il piccolo dei Marquez non è ancora salito sul gradino più alto del podio in questo primo squarcio di MotoGp, che sia sprint del sabato o gara della domenica, ma con costanza, forte di ben sei secondi posti («evidentemente sono mister secondo posto», ha commentato appena prima di salire sul podio) si è preso quella testa della classifica che, fino a qui, si era goduto solamente tra Moto2 e Moto3. Una sensazione diversa e nuova per un due volte campione del mondo che, troppo spesso, è stato oscurato dal fratello ma in grado, in questa prima parte di 2025, di affiancare alle ottime sensazioni sulla Ducati anche un miglioramento sostanziale lì dove aveva bisogno di migliorare: la caselle di cadute e ritiri. Alex sta così diventando grande e, come se fosse lui la formichina della famiglia (lo storico simbolo di Marc) ma senza quell’incredibile talento del fratello, si è preso a sorpresa una vetta che proverà a non lasciare tanto facilmente e che ha portato di conseguenza la «piccola» Faenza in testa alla classifica. Non è così frequente, nella storia, ritrovare una moto del team Gresini in testa al mondiale di MotoGp. Il piccolo dei Marquez è riuscito a farlo nell’era del dualismo, fino a qui disatteso in pista, tra Pecco e Marc raggiungendo così chi lo ha preceduto: Sete Gibernau ed Enea Bastianini. La più recente risale al debutto di Nadia Padovani nel ruolo di team principal dopo la scomparsa del marito: era il 6 marzo 2022, la MotoGp iniziava la stagione dal Qatar ed Enea Bastianini sbaragliò la concorrenza vincendo il gran premio inaugurale in una giornata storica e dalle mille emozioni per la famiglia Gresini. Un primo posto del Mondiale che non durò più di tanto: in Argentina, appena due gran premi dopo, toccò a Aleix Espargaro su Aprilia. Meno sorprendente, per lo status del pilota e il potenziale della moto, fu la testa della classifica iridata che Sete Gibernau, in sella a una Honda Rc2011v, si prese nel 2004, al secondo gran premio della stagione (Jerez de la Frontera). Sotto gli occhi di Fausto, il pilota spagnolo riuscì a restare davanti a tutti fino ad Assen (sesto appuntamento del Mondiale) quando Valentino Rossi, pareggiando i 126 punti, tornò in testa, grazie alle quattro vittorie su sei (contro le due del rivale), che poi non lasciò più conquistando il primo titolo con Yamaha. (t.p.)