Motociclismo, Gresini Racing e Rivola, festa per due: «Che podio, ora vogliamo una vittoria»

Romagna | 02 Settembre 2021 Sport
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Massimiliano Regazzi
Ha vinto Fabio Quartararo, ma non se n’è accorto praticamente nessuno. E’ arrivata terza l’Aprilia Gresini con Aleix Espargarò e - verrebbe da dire - se ne sono accorti anche in cielo. La grande novità del Gp di Gran Bretagna è stata proprio questa. Per la prima volta dal 2015, il Gresini Racing conquista un podio in MotoGp che va a rinverdire il magico periodo Honda con personaggi come Sete Gibernau o Marco Melandri. Un risultato arrivato maledettamente tardi. Innanzitutto perché Fausto Gresini non era ai box, ma ci aveva creduto tanto, e secondo perché il rapporto con Aprilia è irrimediabilmente compromesso, grazie (o a causa) del passaggio della compagine faentina tra le caotiche fila della Ducati. Il dado fu tratto ed adesso non rimane che festeggiare. L’Aprilia, che si legge Gruppo Piaggio, è in crescita. La moto è curata, ha soluzioni originali, efficaci e non scopiazzate, ha un pilota molto entusiasta a cui si affiancherà Maverick Vinales, sacrificando un Lorenzo Savadori che ha fatto il possibile. La mano di tutto questo è faentina, ma non solo sul fronte di Gresini. La mano l’ha messa un manfredo in carne ed ossa, Massimo Rivola, ex ferrarista che si è rimesso in giorno nella diffidenza generale non sbagliando più un colpo: «La squadra sta lavorando seriamente, ci meritiamo questo podio. Adesso non vedo l’ora di assaporare il gusto della prima vittoria. In questo momento -  ha spiegato Rivola -  l’entusiasmo è alle stelle. Continuando a lavorare così, con questo gruppo, possiamo solo migliorare, siamo ottimisti. Questo podio è un bel messaggio di Aleix per Maverick, che tra pochi giorni inizierà con noi i test a Misano, nel senso che Espargaró non regalerà niente a Vinales. I budget sono relativi se riesci a creare un bel gruppo, sono felice per tutti i ragazzi di Noale. Quando sono arrivato in questa squadra c’era un clima di diffidenza, non ci ha regalato niente nessuno. Ci siamo guadagnati questo podio lottando con la fortissima Ducati di Miller. Fare qualche gara con Vinales sarà un aiuto in più, ma Espargaró ha messo la firma sul fatto che è lui il capitano di questa squadra». Ed eccolo qui Espargarò: «Ci siamo andati vicino, l’abbiamo sfiorato più volte e alla fine è arrivato. Un podio meritato, sudato, che dedico prima di tutto ad Aprilia. I ragazzi hanno lavorato sempre al massimo in questi anni, insieme abbiamo superato momenti difficili e ora raccogliamo i frutti del nostro impegno. Sul podio ho pensato a Fausto, alla mia famiglia e a tutte le persone che mi sono state vicine. Negli ultimi due anni la nostra crescita è stata straordinaria, siamo migliorati in tutti gli aspetti, ma serviva un podio per rendere merito a quello che abbiamo fatto. Ad un certo punto ho perso qualche posizione, ma sono riuscito a recuperare, tranne su Fabio che ha creato il gap. Sul finale soffrivo un po’ con l’anteriore, ma in compenso avevo una buona trazione, per questo non ho resistito a Jack in staccata ma mi sono limitato a incrociare e sfruttare l’accelerazione. Ora dobbiamo festeggiare e tornare subito concentrati, arrivano altre gare dove possiamo essere competitivi. Un podio non può accontentarci, vogliamo di più». L’Aprilia torna sul podio della 500/MotoGp per la prima volta da Donington 2000 (con Jeremy McWilliams in sella alla scorbutica quanto interessante 500 bicilindrica 2 tempi), un’attesa di 21 anni, considerando anche il fatto che il progetto successivo alla 500 bicilindrica, la Rs Cube 4 tempi, fiaccò tantissimo le casse del marchio, allora in mano ad Ivano Beggio, nel triennio 2002-2004 e fu uno dei motivi che costrinse il vulcanico imprenditore veneto a passare l’azienda alla Piaggio. Ma i ricordi e le statistiche sono già nel passato. Subito dopo Silverstone, a Misano, il neo acquisto Maverick Vinales ha in testa la moto, e nel contempo Andrea Dovizioso è andato a salutare i ragazzi del test team. Come è noto, Andrea ha avuto contatti con Aprilia, ha fatto alcuni test, ma si è accasato in Yamaha fin da subito. Insomma tanta carne al fuoco per un lavoro partito da lontano. Nel giorno del trionfo o quasi in MotoGp, la Moto3 a firma Gresini è stata debacle pura (Rodrigo 15°, Alcoba fuori dai punti) mentre in Moto2 Fabio Di Giannantonio ha chiuso quinto e Nicolò Buega è tornato in zona punti (14°). Comunque sia, forse proprio a Silverstone, durante le premiazioni della MotoGp, sarebbe stato giusto ricordare ancora più degnamente Fausto Gresini. Che da lassù avrà certamente sorriso.
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