Motociclismo, equilibrio, dubbi e "fattore Marquez" nel primo Mondiale senza Gresini

Massimiliano Regazzi
E motomondiale sia. Con centomila interrogativi, un promotore (Dorna) che non si è tirato indietro con iniziative anche importanti (vedi vaccinazioni), tante lacrime (la comparsa di Fausto Gresini) e tanta speranza, il circus riparte un po’ in sordina, purtroppo. Si parla solo di Formula 1, anche nei canali generalisti, e questa è la cosa che forse dovrà far più riflettere federazione internazionale, lo stesso promotore ed anche le case sul futuro di questo sport. Ed alla fine c’è attesa, certo, ma molto ovattata. Il primo vero colpo di scena viene da chi doveva esserci ma non c’è. Marc Marquez, dopo aver postato e fatto postare a destra e a manca tanti passaggi dei suoi test, si è preso la briga ad inizio settimana di scrivere che non ci sarà, almeno all’inizio. 

I PROTAGONISTI
Chi vincerà, allora? Le scommesse sono aperte. Valentino Rossi è rimasto nell’orbita Yamaha e pare difficile vederlo raggiungere il decimo titolo, ma non siamo così sicuri che il passaggio al Team Petronas Yamaha voglia dire moto meno competitiva. Il pesarese si è dato come obiettivo un posto nei primi cinque per continuare. Vedremo. Certo che il compagno di squadra, Franco Morbidelli, se ripeterà il ruolino di marcia della seconda parte del 2020 il Mondiale può vincerlo di sicuro. I due ufficiali Yamaha (Vinales e Quartararo) soffriranno soprattutto Morbidelli e sarà soprattutto una questione di testa. In casa Ducati, orfani di Dovizioso, Jack Miller diventa davvero l’ultima spiaggia perché non riusciamo a concepire come un colosso come Audi possa sostenere una gestione così costosa senza il titolo piloti. Attenzione, Ducati lo scorso anno ha vinto il titolo costruttori (più per sbagli Suzuki che meriti suoi alla fine) ma da qui bisogna partire. L’ingresso di Bagnaia pare prematuro (tempi dei test a parte) e sicuramente la nuova nidiata degli italiani in MotoGp (sempre a targa Ducati distribuiti nelle varie scuderie della casa bolognese come Luca Marini ed Enea Bastianini) deve essere presa con le pinze. Stessa cosa per Lorenzo Savadori. Il cesenate è in quota Aprilia Gresini ma poi la stessa Aprilia sceglie Andrea Dovizioso per fare dei test e tanti interrogativi si aprono. Tornando velocemente in Ducati, Johann Zarco (Pramac) potrebbe essere una spina nel fianco, senza dimenticarsi il duo Suzuki composto dal campione uscente Joan Mir e quindi Alex Rins, anche se nei pre-test il gap sembra già essere elevato. Orfana ancora di Marc Marquez e spedito il fratello Alex in quota team Cecchinello assieme a Takaaki Nakagami, la Hrc Honda gioca la carta Pol Espargarò. Capofila in casa Ktm il simpatico Danilo Petrucci (anche se è nella squadra satellite Tech 3) e sicuramente la casa austrica, forte anche di Lecuona, Binder e Oliveira, farà bene. Non abbiamo parlato di Aleix Espargarò ma solo accennato di Lorenzo Savadori per quanto riguarda Aprilia, e qui si apre un mondo. Pare che la casa veneta (a proposito: la reazione sulla morte di Gresini ci è parsa poco più di una formalità, davvero un brutto spettacolo) abbia davvero lavorato e la moto è diventata molto astronave con ricerca aerodinamica e quant’altro, ma bisognerà vedere in gara cosa succede. 

LE ALTRE CLASSI
Al via anche la Moto2 e la Moto3, due classi con un variopinto roster di possibili vincitori. Classi a cui Fausto credeva molto e, forse, negli anni ha dato il meglio di sé soprattutto nella parte promozionale. La squadra faentina, sicura protagonista, sarà al via con Gabriel Rodrigo e Jeremy Alcoba nella Moto3 ed il fortissimo duo italiano nella Moto2 composto dal rientrante Fabio Di Giannantonio e Nicolò Bulega. L’offerta video sarà come sempre buona, anche se TV8, quando scriviamo, non ha ancora precisato come organizzerà le trasmissioni in chiaro ma sarà sicuramente differita con Motogp attorno alle 23. Sky e Dazn, canali a pagamento tv e web, hanno affilato le armi. La gara si svolgerà di sera e la MotoGp è prevista in chiaro alle 19.