Motociclismo, arriva il weekend del Gp di Misano: la prima volta senza il «padrone di casa» Rossi e anche l’ultima gara di Andrea Dovizioso

Massimiliano Regazzi
La gara della verità, e non per il risultato. Ecco l’etichetta per il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini in programma domenica. La gara della verità perché ci si gioca il futuro, il futuro della MotoGp in Italia. Senza scomodare tanto Antoine de Saint Exupéry, ma mai come questa volta l’essenziale è invisibile agli occhi. Ci vuole il cuore, spiegava uno dei più grandi aviatori di tutti i tempi prestato anche alla letteratura, per vedere. Ed il cuore, non solo, vede una situazione ingarbugliata. Certo, Valentino Rossi non corre più e quindi l’impatto sarà sicuramente importante, ma Misano non merita una debacle e non merita le polemiche che sono sorte al Mugello, quando Dorna avrebbe indicato una mancanza di promozione dell’evento.  Certo, il biglietto costa caro ed è rimasto caro anche senza Valentino ma il gruppo Financo (o Colacem) non ha bisogno di questi soldi. Ovvio, l’utile è imperante come lo è per le squadre di calcio, basket, football americano, ma Misano è anche un gran bell’esperimento, con tantissimi volontari che si adoperano per la riuscita della gara e con tantissime iniziative collaterali. La Dorna, come Liberty Media in F1, ha certamente i suoi target da rispettare, ma deve capire che il mondo sta cambiando, l’Italia sta cambiano e che la Romagna, a sua volta, non è più solo «piadina e motori». La passione per la moto è rimasta, anche se con un baricentro di età spostato in alto, ma è assolutamente vietato e sconsigliabile buttare via il lavoro che è stato fatto. Misano 2022 sarà l’addio di Andrea Dovizioso, che proprio di correre in MotoGp non ne ha più voglia, ma sarà anche la gara del Gresini Racing con, sempre nella massima classe, un Enea Bastianini inviperito per la classifica attuale e galvanizzato dal passaggio alla Ducati ufficiale, mentre Fabio Di Giannatonio cerca più continuità. Sarà la gara dell’Aprilia, il cui box e reparto corse è guidato con assoluta maestria dal faentino Massimo Rivola. Ci saranno le altre classi, ovvero la Moto2, la Moto3, la MotoE, la Junior Gp, tutte competizioni che - seppure valide tecnicamente e propedeutiche - non hanno mai veramente scaldato il cuore dei tifosi come le care e vecchie 50, 80, 125, 250, 350 o Sidecar. Misano, ed anche il Mugello, non sono esenti da critiche, certo, ma non è qui che bisogna scovare cosa non funziona, ed è da qui che deve partire un nuovo modo di concepire le gare di moto.  La «pasio’ de mutor» non c’è più come un volta, ma si può sempre provare a riaccenderla.