Mosaico, dopo essersi ‘formato’ a Ravenna Randi lavora da 20 anni negli Usa: «Qui ho trovato l’America»

Romagna | 10 Aprile 2022 Cultura
mosaico-dopo-essersi-formato-a-ravenna-randi-lavora-da-20-anni-negli-usa-qui-ho-trovato-lamerica
Elena Nencini
E’ dal 2003 che il mosaicista Matteo Randi ha deciso di trasferirsi negli Usa, complice una storia d’amore ma non solo: formatosi all’Istituto d’arte Severini di Ravenna, hai poi proseguito con la Scuola del restauro del mosaico, ampliando la propria formazione e allargando la propria visione del mosaico. Alla tradizione bizantina più classica ha saputo intrecciare quella contemporanea, con un occhio anche ai mosaicisti ravennati con i quali nel tempo ha mantenuto un legame, come Luciana Notturni, Paolo Racagni, Marco De Luca.
Negli Stati Uniti Randi ha avuto la possibilità di mettere a frutto la sua esperienza e di ‘allargare’ il proprio campo di azione, come ci racconta in questa intervista.
Per la tradizione musiva ravennate da chi è stato influenzato o a chi ha guardato come riferimento in città?
«Luciana Notturni, Paolo Racagni, Marco De Luca sono stati i miei mosaicisti di riferimento. Per i casi della vita, quando sono arrivato a Chicago ho conosciuto Verdiano Marzi (altro mosaicista ‘storico’ di Ravenna che vive da diversi anni in Francia) con cui ho lavorato insieme».
Quando si è trasferito negli Usa?
«Nell’agosto del 2003: siamo stati un anno a Cleveland in Ohio, poi dal 2004 al 2011 a Washington, dal 2011 al 2015 a Chicago e poi sono tornato a definitivamente a Washington. Il primo anno, a Cleveland, è stato difficile perché non parlavo l’inglese. Oltretutto Cleveland è una città molta povera, con poca cultura dove era impossibile lavorare. Arrivato a Washington, invece, grazie anche all’Istituto italiano di cultura ho fatto alcune presentazioni e mi hanno dato la possibilità di esporre delle mie opere: ho trovato un ambiente più congeniale che potesse apprezzare quello che facevo». 
A Chicago ha trovato una dimensione professionale ancora più interessante?
«Esatto: a Chicago le possibilità di lavoro non mancavano. Ho cominciato a insegnare presso The Chicago mosaic school, scuola creata da Karen Ami, un’artista che ha sempre esplorato diversi media e che voleva imparare anche la tecnica musiva. Sono diventato educational director, una sorta di preside, che mi ha permesso di organizzare i programmi didattici e di invitare artisti interessanti come Verdiano Marzi, il giapponese Toyoharu Kii, lo scozzese Dugald McInness. In due anni cercavamo di formare persone che si occupassero di mosaico, anche se due anni sono veramente pochi: io sto ancora imparando». 
Il ritorno a Washington e il suo lavoro presso Rugo stone.
«Adesso sono molto contento del lavoro che faccio. Rugo stone è un’azienda che si muove nel campo di marmi e mosaici, è un contractor che cerca progetti di vario genere su edifici pubblici, musei, chiese, segue tutto il lavoro fino alla scelta dei materiali. In altri casi invece è l’architetto che  segue un progetto che viene da noi per farsi consigliare sui materiali. Ho cominciato a lavorare con loro nel 2005 come consulente, adesso sono il responsabile del settore dei mosaici». 
Quali lavori segue in Rugo?
«Tutto ciò che riguarda il settore del mosaico, dai preventivi alla realizzazione alla posa in opera. Posiamo anche mosaici realizzati da aziende italiane. Naturalmente bisogna anche partecipare a fiere e convegni per tenersi sempre aggiornati».
Con la pandemia vi siete fermati? 
«Nemmeno un giorno, abbiamo avuto qualche ritardo con i materiali, naturalmente. Anzi posso dire che la pandemia mi ha dato più lavoro: infatti all’interno degli Usa potevo viaggiare, mentre dall’Europa i mosaicisti non potevano venire a montare i loro lavori. Adesso sto facendo un progetto per una chiesa alle Hawaii ed uno ad Atlanta. In America ci sono tante chiese in costruzione e molti fondi da investire. Qui sono i fedeli a raccogliere i soldi per realizzare una chiesa e le sue opere: questo comporta meno burocrazia».
Un sogno per il mosaico?
«No, continuare. Mi piacciono le sorprese, mi piacerebbe tornare ad avere tempo per fare i miei mosaici e per insegnare, quello si. Alle volte la notte sogno che realizzo dei mosaici miei».
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it notizie-romagna-mosaico-dopo-essersi-formato-a-ravenna-randi-lavora-da-20-anni-negli-usa-qui-ho-trovato-lamerica-n33457 005
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione