Mosaico a Ravenna, il gruppo di artisti CaCO3 punta sempre più a un mercato internazionale

Romagna | 20 Marzo 2022 Cultura
mosaico-a-ravenna-il-gruppo-di-artisti-caco3-punta-sempre-pi-a-un-mercato-internazionale

Elena Nencini

Tre storie diverse che confluiscono in una sola, in un progetto artistico di spessore internazionale che sta riscuotendo molto successo all’estero: il gruppo CaCO3 nasce nel 2006, dall’incontro, alla Scuola del restauro del mosaico di Ravenna, di Aniko Ferreira da Silva, Giuseppe Donnaloia e Pavlos Mavromatidis.

A parlare a nome di tutto il gruppo è Donnaloia che spiega come sono arrivati alle attuali sperimentazioni, lavorando in sintonia sugli stessi pezzi, ‘mischiando’ e unendo il proprio modo di lavorare.

Donnaloia, il vostro segno distintivo è l’utilizzo delle tessere musive in maniera non tradizionale: come è nato?

«Sicuramente sono stati importanti per la nostra attività gli anni di formazione. Il mosaico è stato un medium per esprimere la nostra creatività: la conoscenza della tecnica è avvenuta proprio all’interno della Scuola. Il rigore scientifico con cui abbiamo approcciato a questo linguaggio ci ha permesso di sviluppare un nostro stile fatto di intersezioni tra diverse tipologie musive. Abbiamo deciso di utilizzare la tessera tipica del vermiculatum, utilizzata nella parte più importante dei mosaici pavimentali emblema in cui la tessera detta ‘a dente di lupo’ ha la forma di un parallelepipedo estremamente allungato. A questo abbiamo unito un altro aspetto formale dei mosaici parietali bizantini, conosciuto nei cantieri scuola come quello di Sant’Apollinare nuovo. Guardando da vicino le tessere ci siamo resi conto che gli aspetti di rifrazione, di riflessione venivano esasperati dai mosaicisti attraverso l’inclinazione delle tessere, che diventano particolarmente angolate per amplificare gli effetti di riflessione della luce nello spazio».

Dalla tessera antica al movimento dinamico delle vostre opere come siete arrivati?

«Abbiamo iniziato lavorando su due parametri, la forma della tessera e la sua inclinazione quest’ultima ha sostituito gli andamenti del mosaico che abbiamo cercato di reinventare.

Nei nostri mosaici non è più presente l’andamento tradizionale, ma esiste un movimento che è dato dalla forza che si manifesta attraverso l’inclinazione delle tessere che danno idea di qualcosa di dinamico. Abbiamo cominciato nel momento in cui ci siamo resi conto che potevamo gestire l’inclinazione delle tessere su differenti angolazioni cosa all’epoca, che non ci sembrava ovvia. Abbiamo continuato a sperimentare: con diversi cicli, Movimenti, Cattedrali, Fughe, Spray, indagando la posizione delle tessere, la loro forma, il rapporto tra tessere e piano di allettamento, e il degrado della materia indotto da azioni di erosione meccanica come nelle serie Soffi, Foliazioni e Degradi Differenziali, titoli che abbiamo preso in prestito dalla terminologia normalizzata usata per la definizione del degrado lapideo. Per una mostra a Venezia abbiamo realizzato un Soffio in esterno, dopo averlo eroso, una grandinata ha creato un degrado naturale, uniforme arricchendolo con dei vuoti distribuiti in maniera casuale».

Che lavori avete fatto in epoca di pandemia?

«Di solito abbiamo sempre lavorato con i mercati e le fiere, come TEFAF, Brafa, Pad, grazie a due gallerie che ci rappresentano, una a Parigi e una ad Anversa. L’ultima fatta è stata TEFAF 2020 a Maastricht, la più importante fiera d’arte e antiquariato al mondo che attrae commercianti, studiosi, critici d’arte e collezionisti. Oltre ai privati abbiamo continuato a lavorare con alcuni interior designer: nel 2021 ci hanno contattato due studi italiani e due inglesi che si occupano di yacht di lusso interessati al nostro lavoro. Adesso stiamo lavorando ad un progetto importante, in questo ambito.

Stiamo lavorando a un progetto con lo studio RossiProdi di Firenze per una chiesa ad Alba Adriatica (Te) per cui realizzeremo gli arredi liturgici.

In questo momento è in corso una nostra personale presso Clara Scremini gallery di Parigi visitabile fino al 2 aprile. Inoltre abbiamo appena concluso la mostra Monocromo nella Monogao21 di Ravenna, realizzata con il contributo del comune di Ravenna.

Progetti per il futuro?

Vorremmo continuare il nostro dialogo con gli architetti, e tessere nuove relazioni con chi opera nel sistema dell’ arte ».

Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it notizie-romagna-mosaico-a-ravenna-il-gruppo-di-artisti-caco3-punta-sempre-piu-a-un-mercato-internazionale-n33181 005
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione