Modigliana, inaugurata la sede del Cai locale all’ex Pesa e inaugurata la rete di sentieri per l’alta valle del Tramazzo

Fabrizia Montanari - Non solo Festival ‘800 a Modigliana; il paese delle tre vallate in cui confluiscono i torrenti Acerreta, Tramazzo e Ibola, negli ultimi due anni ha fatto parlare di sé per una serie di interventi sul territorio che l’hanno visto protagonista, grazie al lavoro congiunto tra amministrazione pubblica e associazioni di volontariato. 

PESA PUBBLICA
E’ stata inaugurata lo scorso 24 agosto l’ex Pesa pubblica di via Adriano Casadei, restaurata grazie ai finanziamenti della Cassa dei Risparmi di Forli (per 35.000 euro) e del Comune di Modigliana (per 5.000 euro). Il piccolo edificio sovrastato da un fiero galletto in ferro battuto opera di Vittorio Laghi e posto al centro dei due bilancieri messi in sicurezza così come l’adiacente parcheggio che, come ha ricordato il sindaco di Modigliana Jader Dardi «anticamente ricopriva un ruolo importante per allevatori e agricoltori e dunque per le attività economiche del territorio» ospita ora la sede Cai Modigliana e funge da recapito anche per Federcaccia. Nel corso della serata inaugurale è stata presentata, attraverso il suggestivo ed emozionante video di Nicolas Galeotti con musiche di Roberto Budrioli, anche la nuova carta escursionistica del Cai, un aiuto per tutti i camminatori che vogliono scoprire queste zone. «E’ nostra intenzione – spiega Luca Nati del Cai - far sì che la sede non sia solo uno spazio per i soci ma divenga una sorta di ufficio turistico per viaggiatori. Dal 15 settembre sarà aperta il sabato pomeriggio per chi desidera avere informazioni». Ma il restauro della Pesa è stato solo l’ultimo di una lunga serie di interventi, iniziati nel 2019, su percorsi montani che hanno portato a completare il collegamento fra le vallate, il Monte del Tesoro con Santa Reparata, la via dei Frati con San Valentino, San Valentino con Montebello, Cà Cornio con San Valentino attraverso una rete di sentieri puliti e mappati, percorribili a piedi, in bici o a cavallo.

SUI SENTIERI
«Prima di questa serie di interventi, iniziati nel 2019 - continua Luca Nati esisteva un unico, vecchio sentiero, il 573 che da Modigliana arrivava alla pieve di San Valentino; io, insieme ai miei due concittadini Mirko Alpi e Mirko Masotti, abbiamo sentito la necessità di procedere all’ ampliamento della sentieristica esistente, affinché tutti potessero avere la possibilità di esplorare queste zone; il progetto esisteva già su carta in Comune e prevedeva di realizzare una rete articolata di sentieri che congiungesse le tre vallate. Facile a dirsi, un po’ meno a farsi, visto che la fase operativa vera e propria doveva essere preceduta da un lungo iter burocratico che consiste essenzialmente nell’ottenere i permessi dai proprietari dei terreni; in questo caso, trattandosi per la maggior parte di vecchie strade comunali sulle quali nessuno può reclamare nulla, abbiamo lavorato abbastanza speditamente e in otto mesi io e i due ‘Mirki’, con il contributo di alcuni altri volontari siamo riusciti, lavorando tutti i weekend e talvolta anche alcune sere infrasettimanali, a disboscare una 70na di chilometri di percorsi e a montare circa 60 cartelli segnaletici. I punti più critici li abbiamo trovati nella valle dell’Ibola, che è più impervia, ma i resti di una vecchia segnaletica gialla e blu, ci hanno aiutato a portare a termine il lavoro. Oggi tutte e tre le vallate sono segnate e collegate ai comuni limitrofi, Tredozio, Rocca San Casciano, Marradi e Brisighella. Per quanto riguarda il collegamento con Faenza, stiamo pensando al Monte Trebbio, ma occorre pianificare l’intervento, perché si tratta di lavorare su una parte dei calanchi e sul Monte Torre. Ritornando al sopra citato sentiero 573 per San Valentino, esisteva già un 573A che da Modigliana arrivava a Cà Cornio, la casa teatro dell’eccidio della banda Corbari il 18 agosto 1944, ma finiva li. «Ci sembrava che la località - prosegue Nati - andasse valorizzata e nel 2021 abbiamo tracciato un nuovo percorso che da Cà Cornio porta a San Valentino intitolato a Mauro Masotti». Nel 2022, ha poi visto la luce un secondo sentiero, il 573B Adriano Casadei che da Montebello conduce a Cà Cornio. «Mancava un collegamento che dalla riserva sperimentale di Montebello (20 ettari di foresta di proprietà comunale e un casale gestito dalla Protezione Civile e utilizzato da gruppi scout e associazioni per corsi di escursionismo e altro ndr) portasse a Cà Cornio e così abbiamo tracciato un tratto ad anello di 9,5 km nel bosco, che consente ancora una volta di evitare l’asfalto e lo abbiamo chiamato ‘Sentiero dell’Amicizia’, dedicandolo al partigiano Adriano Casadei che col suo sacrificio (poteva salvarsi, ma tornò indietro per soccorrere Corbari ferito e venne catturato dai fascisti) diede prova di grande lealtà e spirito di sacrifici».