Modigliana, il Sangiovese un vino di montagna nelle parole di Beppe Sangiorgi

Riccardo Isola - Letture gustose sotto l’ombrellone. Questa volta parliamo di libri. Beppe Sangiorgi, giornalista e storico di folklore e tradizioni, ha dato alla luce, su iniziativa dell’Accademia degli incamminati, di un’ultima fatica editoriale dal titolo «Il Sangiovese di Modigliana - Storia di vigne e vini dell’alta collina romagnola». Quasi 150 pagine in cui uno dei simboli più importanti dell’attività agricola, colturale, economica e sociale di questo territorio trova centralità narrativa piena di rimandi storici e documentaristici. Il Sangiovese è il vino di montagna, romagnolo nella sua essenza, prodotto di una cultura e di una comunità anche religiosa, soprattutto grazie all’attività dei monaci, che poi in versione di aggiunta a blend diventati simboli enologici nella storia della viticoltura nazionale, hanno superato gli Appennini per approdare in Toscana. Secondo il libro di Sangiorgi la prima testimonianza del termine Sangiovese risale infatti al 1671 mentre sull’altro versante aveva altro nome (Sangioveto). Ma il libro è ricco di altre curiosità. In primis quella del valore economico e di scambio, oltre che nutrizionale e alimentare, del vino. Un «nettare di Bacco» che da queste parti si beveva in purezza, schietto e fiero, nella sua essenza di rosso porpora. Altra curiosità è quella legata al fatto che la coltivazione della vite di Sangiovese era sempre accompagnata da quella dell’olivo. Ma i modiglianese non producevano solo vino, dalla ricerca di Sangiorgi, infatti, si scopre che anche a Modigliana, nei secoli scorsi, nel corso dell’anno, per ragioni di stagionatura e mantenimento, si produceva il prelibato «formaggio infossato» che in altre località romagnole ha poi acquistato valore e riconnoscibilità internazionale. Non manca, infine, un giusto riconoscimento alla fase attuale della fortuna di questo prodotto d’altura. Il Sangiovese di Modigliana, infatti, grazie alla presenza di produttori attenti e amanti del proprio «terroir» da alcuni anni stanno facendo sforzi congiunti e convergenti per proporre un’idea e un racconto il quanto più corale della vitivinicoltura delle tre valli (Tramazzo, Ibola e Acerreta). Un libro che è una guida storica di cosa è stato e quindi di cosa è il Sangiovese per queste terre e per queste genti che trova, a Modigliana, a due passi dal cielo, il proprio ombelico del mondo. Otto capitoli, che si chiudono con appendice fotografica, che disegna attraverso una narrazione snella, attenta e documentata, il ruolo straordinario che la viticoltura a Sangiovese ha avuto e sta avendo a pochi passi dal cielo, dando modo di rappresentare come simbolo autenticamente Romagnolo il vitignopiù coltivato in Italia.