MIlano Marittima, Fabio Cinti all’Arena dei Pini con Angelo Privitera e le canzoni di Franco Battiato

Federico Savini
«Quando è uscito La Voce del Padrone avevo 4 anni. E sono 40 anni che lo ascolto. Il mio intento non era tanto quello di ‘coverizzarlo’ ma di ‘scavarci dentro’, capire cos’avesse scatenato le emozioni di milioni di italiani». Nel 2018 il cantautore Fabio Cinti ha pubblicato l’album La voce del padrone - un adattamento gentile; operazione coraggiosa (e premiata con la Targa Tengo) di rilettura in chiave cameristica dei brani del più celebre disco di Franco Battiato. Un’operazione che sta alla base del suo coinvolgimento in «Over and over again», lo spettacolo in omaggio a Franco Battiato che lo storico collaboratore del genio siciliano Angelo Privitera sta portando in giro per l’Italia, riproponendo le canzoni di Battiato con gli arrangiamenti acustici originali dei loro tour e il coinvolgimento del Nuovo Quartetto Italiano. Lo spettacolo, in scena giovedì 14 luglio alle 21.30 all’arena dei Pini di Milano Marittima, costituirà il secondo tributo del Ravenna Festival a Franco Battiato.
Quanto a Cinti, ha alle spalle appunto il tour celebrativo de La voce del padrone, le cui canzoni, «sono state al centro del tour dell’anno scorso - spiega Cinti -, quando con Angelo Privitera omaggiammo proprio i 40 anni de La Voce del Padrone, ma quest’anno stravolgiamo la scaletta. L’abbiamo fatto il 18 maggio a Taormina, nell’anniversario della morte di Franco, e lo faremo anche all’Arena dei Pini».
Accostarsi a Battiato non è proprio una cosa semplice…
«Sono cresciuto coi suoi dischi, ho imparato a scrivere da lui - dice Cinti - e ho anche avuto il privilegio di conoscerlo. Ma lo affronto come si affrontano i classici, come Martha Argerich farebbe con Ravel; in modo rigoroso».
È davvero difficile come dicono cantare le sue canzoni?
«Solo un pari di Battiato può pensare di ‘personalizzare’ Battiato. Il timbro vocale mi aiuta, certo, ma cantare le sue canzoni è difficilissimo. Franco aveva un’estensione molto ampia e insolite soluzioni armoniche e melodiche, quelle che in gergo compositivo si definiscono ‘cadenze di inganno’. Scriveva con naturalezza per la voce femminile, basta pensare ad Alice, a Milva.  Sentimento nuevo ha una tonalità femminile, che a lui riusciva del tutto naturale cantare. Insieme ad Arturo Stalteri sto lavorando a un disco-piano voce di canzoni scritte da Battiato per le donne».
Battiato sapeva che, insieme a Privitera, avevate in programma di portare in tour le canzoni de La Voce del Padrone?
«Sì, gliene parlai. E lui mi disse una cosa molto acuta: ‘Lo devi fare bene, perché la gente lo conosce meglio di me’. Anche su questo, probabilmente, aveva ragione».