Migranti, Ravenna punta sull’alfabetizzazione, dall’Ocean Viking all’integrazione

Romagna | 01 Aprile 2023 Cronaca
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Marianna Carnoli - Il 31 dicembre 2022 e lo scorso 18 febbraio due navi Ocean Viking hanno attraccato nel porto di Ravenna portando in Romagna, rispettivamente, 113 e 84 migranti tra cui 34 e 58 minori. E se alle persone arrivate con la prima nave è stata trovata una collocazione, per la seconda, come comunicato dalla Prefettura di Ravenna, dei 26 adulti, 20 sono stati accompagnati al Centro Mattei di Bologna per essere poi distribuiti nei vari Cas gestiti dalle Prefetture (7 a Bologna, 6 a Modena, 3 a Parma, 2 a Piacenza e 2 a Reggio Emilia), mentre i restanti 6 sono stati accompagnati 2 a Ferrara, 2 a Forlì-Cesena e 2 a Rimini. Dei 58 minori non accompagnati, alcuni, su disposizione del Viminale, sono stati accompagnati in un Cas minori ad Alessandria,  altri sono ospitati temporaneamente, in attesa di essere collocati nella rete Sai, presso la struttura della Fondazione Il Villaggio del Fanciullo (ex Villa Nina a Longana di Ravenna), nella rete Sai del Comune di Ravenna e presso la Cooperativa sociale Il Solco. A tre mesi dall’arrivo della prima Ocean Viking, abbiamo fatto il punto con Mattia Fenati che si occupa della struttura a Longana del Villaggio del Fanciullo, che si è resa disponibile all’accoglienza, e con Chiara Zuccarino, responsabile del Cas della cooperativa il Solco.

VILLAGGIO DEL FANCIULLO
«Abbiamo scelto di aiutare la città ed abbiamo accolto 31 minori il 31 dicembre e 30 il 18 febbraio - ha spiegato Fenati -. I primi sono già stati collocati in comunità tra la nostra regione, l’Umbria, il Veneto, la Campania e il Molise mentre per 24 ragazzi arrivati il 18 febbraio stiamo aspettando la “lettera di spostamento” della Prefettura con conseguente dismissione dalla nostra struttura. La nostra, infatti, non è la loro collocazione definitiva: solitamente i progetti di accoglienza temporanea non durano più di due mesi quindi tra qualche settimana andranno via anche gli ultimi 24 ragazzi che troveranno posto nelle comunità educative nazionali  dove verranno indirizzati alla scuola o al lavoro. Sono tutti fuggiti dall’Africa centro occidentale, principalmente da Ghana, Senegal e Gambia ed hanno tra i 16 e i 17 anni». La giornata dei giovani migranti al Villaggio del Fanciullo prevede un paio di ore di alfabetizzazione al mattino con i mediatori, visite mediche, attività educative o piccole gite in città nel pomeriggio. Non tutti hanno frequentato la scuola: molti sono completamente analfabeti. «Visto che dovranno emanciparsi stiamo insegnando loro anche a gestirsi, sistemando la propria stanza, gli spazi comuni e vogliamo partecipino attivamente alla vita della comunità anche solo distribuendosi il cibo della mensa o lavando i piatti e riordinando i tavoli dopo aver consumato il pasto. Sono tutti molto rispettosi ed educati, non escludiamo di renderci disponibile anche per l’arrivo di una terza nave, se dovesse esserci».

COOP. IL SOLCO
15 ragazzi arrivati il 18 febbraio sono stati accolti dal Cas gestito dalla cooperativa il Solco. «Uno è uscito dopo un paio di settimane ed è attualmente a Piangipane mentre 11 ghambiani e tre senegalesi tra i 16 e i 17 anni sono ancora da noi - ha spiegato Chiara Zuccarino, coordinatrice della struttura di accoglienza -. Ogni mattina, dopo colazione, i ragazzi si occupano del riordino delle camere e degli spazi comuni poi seguono le lezioni di italiano divisi in due gruppi: uno con 4 ragazzi completamente analfabeti ed uno con gli altri. Sono tutti molto curiosi ed attenti: ci chiedono i modi di dire in italiano e sono affiatati tra loro. Dopo pranzo hanno due ore libere che generalmente utilizzano per giocare a calcio o basket poi facciamo altre due ore di alfabetizzazione. In queste settimane abbiamo organizzato un giro in centro città con l’obbligatoria sosta per un gelato, un giro al mare e due tornei di calcio con la comunità di Piangipane. La Prefettura sta cercando per loro qualche posto libero in strutture idonee sia in regione che fuori: il nostro è un centro di accoglienza straordinario dove i giovani migranti, appena arrivati in Italia, ricevono un primo sostegno psicologico educativo, seguono corsi di italiano e fanno visite mediche.  La permanenza massima dovrebbe essere di un mese, ma l’Italia è in emergenza dunque vengono concesse proroghe finchè non si trova un posto».

REFUGEES WELCOME
Per l’accoglienza ai minori non accompagnati gioca un importante ruolo anche l’organizzazione no profit Refugees Welcome Italia che promuove l’ospitalità in famiglia per quanti, una volta riconosciuto  l’asilo o un’altra forma di protezione, devono lasciare il sistema di accoglienza senza, però, avere ancora una rete sociale di sostegno. I più arrivano in Italia senza conoscere da chi saranno accolti e ignorando l’opportunità dell’affido familiare. A Ravenna, l’organizzazione, grazie ai progetti Fami F@ster e F@mi Cover, insieme alla Cooperativa sociale Cidas, tiene laboratori per illustrare ai minori stranieri non accompagnati che, chi lo desidera, può candidarsi per arrivare alla maggiore età in famiglia. «Chi volesse unirsi alla nostra squadra può farlo con due tipi di esperienze - ha spiegato Silvia Manzani, referente territoriale per Ravenna dell’associazione Refugees welcome Italia - accogliere per un minimo di 6 mesi a casa propria un migrante in uscita dalle strutture di accoglienza oppure fare l’esperienza del mentoring quindi “accompagnare” verso l’autonomia queste persone che stanno per uscire dalle comunità ed hanno bisogno di un sostegno esterno». Entrambi i progetti prevedono una formazione breve, ma efficace e ci si può candidare cliccando sul sito www.refugees-welcome.it.». Lo scorso 18 marzo l’associazione ha organizzato a Piangipane un torneo con 4 squadre di calcio a 5 con i ragazzi dell’Ocean Vicking, alcuni ancora in comunità, altri già usciti. Un momento di svago per stare insieme ed allacciare nuove relazioni.
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