Massa Lombarda, lite a colpi d'accetta: fermato l'aggressore
La Polizia di Stato ha arrestato con l’accusa di tentato omicidio l’autore dell’aggressione con accetta avvenuta la sera di giovedì scorso in pieno centro a Forlì, al termine di un blitz in un appartamento avvenuto sabato sera a Massa Lombarda. Si tratta di un uomo di origini marocchine con precedenti e con diversi alias, che si era stabilito in città da qualche tempo.Le indagini, avviate dalla Squadra Mobile della Questura, hanno consentito di identificare subito l’autore e denunciarlo per il reato di tentato omicidio. L'aggressione, infatti, non ha avuto conseguenze letali per fatti e circostanze estranee alla volontà dell’autore. Il video, nel frattempo diventato virale, mostra chiaramente la direzione dei fendenti inferti, alcuni dei quali sono stati provvidenzialmente schivati, anche se una delle vittime è stata colpita al volto riportando una vistosa ferita e una prognosi, al momento, di trenta giorni. Subito dopo l’aggressione, l’uomo si è dileguato, fuggendo dalla città e facendo perdere le proprie tracce.La Procura, condividendo i dati investigativi acquisiti, ha emesso un provvedimento di fermo di indiziato delitto a carico dell’uomo per tentato omicidio e per pericolo di fuga. Le successive indagini della Squadra Mobile, attraverso l’analisi della rete delle conoscenze del fuggitivo e l’esame delle immagini del sistema di videosorveglianza cittadino, hanno consentito di localizzare il cittadino ricercato proprio a Massa Lombarda. Con l’ausilio dei colleghi della Squadra Mobile della Questura di Ravenna e del Commissariato di Lugo, è stato individuato l’appartamento dove aveva trovato rifugio e ospitalità.Il 10 giugno la svolta: nel corso dell’intervento e della perquisizione nell’abitazione, è stato subito identificato il cittadino marocchino, che era in compagnia di altri connazionali. L'uomo non ha opposto alcuna resistenza. Gli investigatori hanno sequestrato il suo telefono e gli abiti indossati durante l’aggressione. Al momento si trova nel carcere di Ravenna in attesa della convalida.