Mascherine e distanziamento, in provincia di Ravenna la maturità di quasi 3mila ragazzi

Romagna | 12 Giugno 2020 Cronaca
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Silvia Manzani
Tutto pronto, negli istituti superiori della provincia, per un esame di maturità a dir poco stravolto a causa dell’emergenza Coronavirus. Un esame che sarà interamente orale e che nel Ravennate, a partire dal 17 giugno, riguarderà 131 classi e 2723 studenti. 

«DIGNITÀ COMUNQUE»
Tra i dirigenti che in queste settimane sono al lavoro per improntare lo svolgimento delle prove c’è Gabriella Gardini, preside dell’Itip «Bucci» di Faenza, che sta vivendo questo momento da un doppio punto di vista: «Per quanto riguarda l’organizzazione, abbiamo pensato a ogni aspetto: l’esame si svolgerà su due sedi, abbiamo predisposto quel che serve per le distanze, i supporti sanitari, i percorsi di sicurezza, l’igienizzazione. Chiaramente tutto questo ha significato e significa ancora, per docenti e studenti, grande fatica, in parte demoralizzazione: la scuola ha senso in classe, non c’è nulla da fare. La relazione educativa dovrebbe sempre essere al centro ed è chiaro che la didattica a distanza ha fatto perdere molti di questi aspetti». Gardini è comunque soddisfatta di come i ragazzi abbiano retto psicologicamente il colpo e di come i professori si siano rimessi in gioco per dotarsi di nuovi strumenti e tenere i ragazzi vicini, per quanto lontani: «L’atteggiamento della maggioranza dei miei insegnanti mi ricorda il film iraniano “Lavagne”, dove un gruppo di maestri, con la lavagna in spalla, va a cercarsi gli allievi tra le montagne del Kurdistan. Ecco, anche i docenti sono andati a cercarsi, letteralmente, i loro alunni, lavorando a tutte le ore e attivando tutte le vie possibili, formali ed informali». Restano, però, le criticità: «Siamo stati messi davanti a una situazione nuova e anche la maturità, che dalla notte dei tempi inizia con la prova scritta d’italiano, ne ha risentito. Credo, però, che un’alternativa migliore a quella che è stata poi pensata non ci fosse. Il Ministero, alla fine, ha fatto del suo meglio per mantenere la maggior pienezza possibile. Anche noi, dal canto nostro, ci siamo impegnati per mantenere la dignità della scuola».

«EMOZIONI IMPORTANTI»
Anche Giancarlo Frassineti, dirigente del Liceo di Lugo che riunisce lo scientifico «Ricci Curbastro» e il classico «Trisi-Graziani», si dice pronto e al passo con le ultime disposizioni: «Abbiamo davvero predisposto tutto quello che le normative ci hanno richiesto, producendo anche, all’interno dell’istituto, una intesa con le organizzazioni sindacali per garantire la sicurezza:: i ragazzi entreranno in aula per l’esame con la mascherina, troveranno i dispenser per igienizzare le mani e a quel punto, essendo ad almeno due metri di distanza dai componenti della commissione, potranno togliere le mascherina. I docenti, invece, continueranno a tenerla». Molto più incerto, sulla carta, sarà l’impatto emotivo che i candidati vivranno, dovendo giocarsi tutto all’orale senza il «cuscinetto» degli scritti: «Se siamo tranquilli sugli aspetti logistici, lo siamo meno su quelli emotivi che gli alunni inevitabilmente sperimenteranno sulla propria pelle: c’è il vantaggio che, a parte il presidente, i membri della commissione sono tutti interni, conoscono bene gli studenti e quindi terranno conto della necessità di metterli a loro agio. Però è chiaro che, al di là della preparazione che i ragazzi hanno comunque ricevuto grazie a una didattica a distanza che nel nostro caso ha funzionato più che bene, l’emozione giocherà una parte molto importante».

«TEMPO DELLA RESPONSABILITÀ»
Non è un caso che Giuseppina Di Massa, dirigente del liceo classico «Dante Alighieri» di Ravenna, punti l’accento sulle rassicurazioni che i suoi insegnanti hanno cercato di dare ai ragazzi soprattutto dopo che si è saputa l’ultima delle novità sulla prova, ovvero la presentazione di un elaborato: «Credo che gli studenti siano stati davvero guidati e presi per mano nel contesto di una situazione nuova per tutti, in un anno a dir poco bizzarro». Dopo oltre tre mesi di didattica a distanza, in vista della maturità la scuola si è attrezzata individuando le aule per lo svolgimento della prova, le distanze da mantenere tra candidati e commissari, nonché tra i commissari stessi, inviando alle famiglie il protocollo sulla sicurezza con le indicazioni sull’accesso a scuola, così come sull’autodichiarazione da presentare: «Abbiamo anche individuato, per ognuna delle sei commissioni che esamineranno le dodici quinte, un locale in caso di emergenza. Stiamo ultimando in questi giorni la cartellonistica specifica per l’esame, mentre abbiamo già concluso la formazione prevista dalla Croce Rossa per i collaboratori scolastici». Per Di Massa è stato giusto, nei mesi scorsi, mettere in primo piano il discorso salute per proporre una maturità diversa e rivista: «Chiaramente, però, dispiace non avere salutato i ragazzi in modo adeguato, anche perché la scuola è soprattutto comunità. Del resto, questo è il momento della responsabilità per tutti». 
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